Prima è stato imprenditore, poi Angel investor. Oggi, dopo un anno trascorso in Silicon Valley, è creatore dell’incubatore e acceleratore più conosciuto dagli startupper. Lavora per passione più di 12 ore al giorno; non usa Twitter e vede in Roma le potenzialità per diventare il principale Hub europeo.
Lui è Luigi Capello ed è il padrone di casa Enlabs, che oggi, insieme a LUISS e WIND, inaugura LUISS ENLABS, il primo programma di studio concepito per trasformare l’innovatore e il ricercatore in uno startupper.
Ecco qui l’intervista che ci ha rilasciato.
Nome?Luigi Capello
Nato a?Roma, il 14 Luglio 1960
Che studi ha compiuto?Economia e Commercio alla LUISS
Primo lavoro?Holding di Investimento
I suoi primi investimenti?Nel settore dei dispenser
Oggi che lavoro svolge? come definirebbe LUISS ENLABS?Sono un imprenditore che dà l’anima per creare un sistema integrato di creazione e finanziamento delle startup.
Come possiamo definirci? “La fabbrica delle startup”, che è anche il nostro pay off.
Come ha conosciuto Giovanni Gazzola e perché siete diventati soci?Ci siamo conosciuti da bambini e, dopo esserci persi di vista, bel 2010 ci siamo ritrovati per iniziare questa avventura.
Si può dire che l’idea di Enlabs nasce dalla crisi del 2008 (l’ho sentito dire in un’intervista)?Direi che Luiss Enlabs nasce dall’esperienza di quasi un anno in Silicon Valley nel 2010 ed è ispirato a modelli di acceleratori di successo come YCombinator.
Quindi anche in questo momento di crisi possono nascere idee come quella?Assolutamente si; lo diceva anche Einstein che le crisi possono essere un’opportunità.
Quali sono le linee di business di LUISS ENLABS?Affitto di spazi; eventi; consulenza per fundraising.
Perchè avete scelto Roma?Roma è la città universitaria più importante d’Europa con 300.000 studenti e 22 Università: un tesoro di creatività ancora largamente inespressa.
Quante startup avete supportato?Al momento abbiamo investito, come LVenture Srl, in 14 startup mentre, come Luiss Enlabs, ne abbiamo viste una moltitudine.
Quale la startup che le ha dato più soddisfazione?Sono numerose le startup che mi stanno dando soddisfazioni, come Qurami, Risparmio Super, Soundreef, GamePix, Cocontest, Atooma.
Quella che avrebbe voluto creare Lei?Quella che sto creando, Luiss Enlabs.
Quanti progetti selezionate ogni anno e come (i contest)?Ogni anno selezioniamo 12 progetti oltre ad investire in altre tre o quattro startup.
Come descriverebbe l’ecosistema dell’innovazione italiana?In forte crescita e sono molto fiducioso sulla sua evoluzione.
Cosa manca a Roma per diventare come la Silicon Valley?A Roma manca l’ecosistema, ossia l’insieme delle forze ed energie unite tra di loro: Università, Corporation; Banche; Investitori. Noi aspiriamo a diventare il primo hub tra i principali in Europa.
Riuscirà a realizzare questo obiettivo?Se si giocherà in squadra, qualcosa si riuscirà a fare.
Qual’è la città più creativa in termini di idee di startup secondo Lei?In Italia, oggi, sicuramente Roma.
I tre elementi per creare una startup di successo?Team; Team e Execution.
Si può fare una startup come secondo lavoro?Assolutamente no.
Che potenzialità di crescita ci sono in Italia?Enormi. La nostra fabbrica è solo agli esordi.
Tra poco parte questo binomio Enlabs e Luiss, cosa sarà?Oggi è già una realtà: Ci siamo trasferiti nei nuovi spazi della Stazione Termini di circa 2000 mq ed abbiamo come sponsor Wind. Rappresentiamo, attualmente, il primo esempio di Università, Imprenditoria e Sponsor.
Quante startup ospiterete nella nuova sede?Abbiamo 120 desk disponibili per circa 30-40 startup.
Come immagina Enlabs fra tre anni?100.000 metri quadrati e 500 startup!
Una Sua passione?La barca a vela, ma non ci vado spesso.
Il libro che ha sul comodino?“The Lean Startup”, di Eric Ries.
La Sua canzone preferita?A beautiful day, degli U2.
Chi segue su Twitter?Nessuno.