Il più importante istituto di ricerca americano, il PEW Research Center, ha pubblicato la survey annuale sulle abitudini d’uso dei social media tra gli adulti statunitensi. Mi sembra interessante annotare alcune tendenze che prima o poi potremmo vedere riflettersi anche sulla popolazione italiana.
Fotografia dei social media 2012-14. Fonte: PEW Research Center,
Utilizzo dei social media
- Il 79% degli utenti internet usa almeno un social network (un punto in più rispetto al 2013)
- Facebook, stabile, è usato dal 71% dei rispondenti, LinkedIn e Pinterest dal 28%, Instagram dal 26% (registra la crescita maggiore rispetto al 17% dell’anno precedente), Twitter dal 23%
- Facebook guida la classifica anche in termini di utilizzo, 7 utenti su 10 lo usa ogni giorno. Segue Instagram usato quotidianamente dal 49% degli iscritti, Twitter (36%), Pinterest (17%) e LinkedIn (13%).
Utilizzo multiplo dei social media
Uno dei dati più interessanti che emerge è l’uso di più social media. Il 52% degli “internauti” dichiara di aggiornare almeno 2 piattaforme delle 5 oggetto dell’analisi, dieci punti in più rispetto al 2013. Mentre il 28% ne usa almeno 3.
- Il 58% degli utenti Twitter dice di usare Instagram, in crescita di 6 punti. Viceversa il 52% degli utenti Instagram usa anche Twitter, in decrescita.
- Il 43% degli utenti Pinterest usa anche Instagram
Frequenza di utilizzo. Fonte: PEW Research Center
Cambiamenti demografici d’uso dei social media
- Facebook cresce tra gli over 65 (dal 45% al 56%) e tra i laureati (dal 68% al 74%)
- Lo stesso fa Twitter che incrementa la sua penetrazione anche tra i bianchi non-ispanici (dal 16% al 21%) e tra coloro che hanno entrate superiori ai 50.000 dollari l’anno
- Instagram cresce tra tutte le demografie anche se i giovani ne guidano l’adozione.
Apprezzato soprattutto dalle donne, dagli ispanici e dagli afro-americani
- Pinterest rimane usato soprattutto dalle donne e cresce tra gli over 50
- LinkedIn incrementa la sua popolarità tra le donne (dal 19% al 27%), e tra le fasce d’età 18-29 e over 65.
VINCENZO COSENZA