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SpaceX e la Cargo Dragon: un passo verso la gestione della ISS

La navicella Cargo Dragon di SpaceX effettua un test cruciale per la ISS.

SpaceX Cargo Dragon in missione verso la ISS
La Cargo Dragon di SpaceX in volo verso la Stazione Spaziale Internazionale.

Un test innovativo per la Stazione Spaziale Internazionale

Il 5 novembre scorso, la Cargo Dragon di SpaceX ha raggiunto un traguardo significativo collegandosi al modulo Harmony della Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Questo evento non rappresenta solo un normale rifornimento, ma segna un’importante evoluzione nella gestione dell’orbita della ISS. Infatti, per la prima volta, la navicella è stata utilizzata per correggere l’orbita della stazione, un’operazione fondamentale per garantire la sua stabilità e funzionalità nel lungo termine.

La missione CRS-31 e il carico essenziale

La Cargo Dragon è stata lanciata il 4 novembre dal Kennedy Space Center in Florida, portando con sé un carico di circa 2.700 kg. Questo carico include rifornimenti vitali per gli astronauti e attrezzature per esperimenti scientifici.

La missione CRS-31 non solo ha rifornito la ISS, ma ha anche dimostrato l’affidabilità della Cargo Dragon come veicolo di supporto per la stazione spaziale. La capacità di effettuare correzioni orbitali rappresenta un passo avanti significativo, specialmente considerando che le navicelle tradizionali come Cygnus e Progress non saranno più disponibili a lungo termine.

Il futuro della ISS e il ruolo di SpaceX

Con l’annuncio da parte della Russia di interrompere le operazioni entro il 2028, la necessità di una navicella di backup è diventata cruciale. SpaceX ha già pianificato una versione modificata della Cargo Dragon, dotata di 46 motori Draco, per effettuare la distruzione controllata della ISS nel 2030. Questo progetto, supportato da un contratto da 843 milioni di dollari con la NASA, evidenzia l’importanza di SpaceX nel panorama spaziale attuale.

L’accensione dei motori Draco per 12 minuti e 30 secondi ha permesso di aumentare l’altitudine della ISS, dimostrando l’efficacia della navicella nel mantenere la stazione in orbita.

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