Quando nel 2011 mi sono tuffata per la prima volta nella Makerfaire di New York una delle cose che mi colpì di più fu il trovare fianco a fianco, quasi sullo stesso piano, brand dalla potenza globale come Autodesk o Asus e i banchetti che ospitano gli hackerspaces locali, l’inventore di draghi giganti sputafuoco, lo studio di architettura blasonato che presenta il proprio progetto sperimentale di open design.
Tutti questi soggetti così eterogenei partecipavano a quell’evento rispettandone lo spirito, ossia