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Spid e gli altri: Lecce accelera verso il digitale all’insegna del “learning by doing”

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“Per viaggiare basta esistere, passando di giorno in giorno come di stazione in stazione” sosteneva Fernando Pessoa. E allora il nostro viaggio ci conduce in Puglia dove Alessandro Delli Noci, Assessore all’Innovazione Tecnologica del Comune di Lecce, parafrasando il poeta portoghese direbbe che per “innovare basta insistere, passando di giorno in giorno da un’idea all’altra”.

Diciamolo: il meridione d’Italia ha bisogno di esempi virtuosi, cavalli di razza che imprimano ritmo alla corsa digitale. E a Lecce hanno iniziato lo sprint.

“Dobbiamo correre veloci verso la digitalizzazione perché possiamo cambiare radicalmente il dialogo coi cittadini”, spiega Delli Noci. Nel suo Comune lo hanno ascoltato, facendosi promotori del progetto Salentogov – Sviluppo del sistema di eGovernment Regionale nell’Area Vasta, riconosciuto con il premio Agenda Digitale 2015 dal Politecnico di Milano.

Una rivoluzione che per Delli Noci deve diventare “permanente”, perché consente di razionalizzare e semplificare i procedimenti amministrativi, migliorando la vita delle persone e delle imprese.

Lecce accelera il ritmo nella corsa digitale del sud

Per orientarsi nella mappa dell’innovazione, SPID rappresenta un punto cardinale: “Il Sistema Pubblico di Identità Digitale è una grande opportunità, anche se ancora è una stanza vuota – commenta l’Assessore -.

La quantità dei servizi collegati è troppo scarsa e un’operazione del genere non può essere calata dall’alto.

Gli 8.000 comuni italiani devono essere fortemente motivati, convinti che grazie a SPID tutto sarà più semplice per i cittadini. Qui a Lecce dal primo marzo abbiamo iniziato a digitalizzare i servizi della Pubblica Amministrazione e siamo convinti che SPID sia una svolta, ma è necessario collegare più servizi online per fare in modo che i cittadini sviluppino una cultura digitale”.

Sul portale di Area Vasta Lecce è già possibile accedere a molti servizi con SPID: le istanze online, ad esempio, come i servizi della polizia locale, l’ufficio tributi, servizi demografici ed elettorali. Ma anche il SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive) che permette di presentare le pratiche per la realizzazione, la cessazione, la riattivazione e la localizzazione di impianti produttivi. Così come certificati di anagrafe, stato civile e le visure di posizione anagrafica ed elettorale. Insomma, un caleidoscopio di opportunità, un ponte che avvicina Pubblica Amministrazione, imprese e cittadini.

La “rivoluzione permanente” passa per SPID, competenze tecnologiche e dinamiche collaborative

L’album delle proposte di Delli Noci è inesauribile, consapevole che mancano ancora molte figurine per completare le pagine dell’innovazione italiana: “C’è tanto lavoro da fare.

Per cominciare sarebbe importante mappare tutte le amministrazioni che hanno già attivato dei servizi digitali. Prendere contatto e pianificare assieme delle campagne di comunicazione informative, per spiegare ai cittadini come beneficiare delle opportunità disponibili”.

Insomma, provocare la voglia di digitale, alimentarla con pazienza e costanza, all’insegna del “learning by doing”, imparare facendo: “Non mi spaventa la scarsa alfabetizzazione informatica; mettiamo servizi facilmente accessibili in rete, facciamo capire alle persone che semplifichiamo la loro vita. A quel punto vedrete che supereranno la diffidenza e crescerà il loro livello di competenza tecnologica”. Serve però quella che l’Assessore definisce una “grande alleanza tra pubblico e privati, in questo caso con gli Identity Provider coinvolti nell’erogazione delle credenziali SPID. Dovrebbero aumentare i servizi aggiuntivi, stabilire delle vere e proprie politiche di offerta e sconti, per tutti i cittadini accreditati con SPID. Dobbiamo stimolare la domanda”.

Delli Noci, classe ’82, da febbraio è anche coordinatore nazionale ANCI (Associazione nazionale comuni italiani) del gruppo Agenda digitale, piattaforme abilitanti.

Ruoli che necessitano “visione” e coraggio, determinazione per aggredire il tempo e gli ostacoli, guardando dritto negli occhi le difficoltà: “Il cambiamento spaventa, la paura è il nostro principale avversario. Paura dei cittadini che non sono adeguatamente informati, ma anche la paura di politici e amministratori che spesso non comprendono il digitale e sono sprovvisti delle competenze. In Italia una cultura digitale solida ancora non c’è, e molti cittadini pensano che stiamo digitalizzando la burocrazia, senza eliminarla. Serve un cambio di passo, un impulso politico molto forte. I comuni devono guardare con curiosità all’innovazione, non pensare che sia solo un aggravio di lavoro per il personale già oberato”.

E qui si spalanca la porta sul grande tema delle competenze tecnologiche e della formazione: “Nella Pubblica Amministrazione molto spesso mancano i professionisti in grado di gestire certi cambiamenti e non stiamo sostituendo adeguatamente chi va in pensione con personale dotato di adeguata formazione digitale”.

Ma la PA è in grado di mettersi in discussione? Secondo Delli Noci anche in questo caso abbiamo di fronte una grande opportunità: “Dobbiamo accettare, senza resistenze, che grazie alla tecnologia possiamo valutare con più precisione le performance della Pubblica Amministrazione e della produttività. Niente paura!”.

Originariamente pubblicato su chefuturo.it

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