Il fenomeno dello stalkerware in Italia
Negli ultimi anni, l’uso di software di sorveglianza, noti come stalkerware, è aumentato in modo allarmante in Italia. Questi programmi, progettati per monitorare segretamente le attività di uno smartphone, sono stati utilizzati da partner e ex compagni per controllare le loro vittime. Un’indagine condotta da Irpi Media ha rivelato che 64 italiani hanno acquistato e utilizzato l’app Spyhide, sviluppata da programmatori iraniani, per spiare 31 dispositivi tra il 2018 e il 2023. Questo software, ora ritirato dal mercato, ha dimostrato di avere capacità invasive, registrando messaggi, chiamate, posizioni GPS e altro ancora.
Come funziona lo stalkerware
Gli stalkerware come Spyhide operano in modo subdolo, camuffandosi come normali applicazioni di sistema. Una volta installati, possono raccogliere una vasta gamma di informazioni senza che il proprietario del dispositivo ne sia a conoscenza.
Le vittime spesso non si rendono conto di essere sorvegliate, il che rende la situazione ancora più preoccupante. L’inchiesta ha messo in luce casi gravi, come quello di una donna le cui comunicazioni con il suo avvocato sono state intercettate durante una separazione. Questo tipo di violazione della privacy è diventato un fenomeno sistematico, particolarmente tra le fasce d’età comprese tra i 30 e i 40 anni.
Le giustificazioni degli aggressori
Le motivazioni degli utilizzatori di stalkerware seguono schemi ricorrenti. Molti giustificano le loro azioni con la paura di un tradimento o la preoccupazione per la sicurezza della partner. Tuttavia, queste giustificazioni non possono mascherare la gravità della violazione della privacy. I Centri antiviolenza hanno confermato che questi casi non sono isolati e che la sorveglianza digitale è diventata una pratica comune.
Le operatrici segnalano un aumento delle donne che si presentano consapevoli del rischio di essere tracciate attraverso i loro dispositivi.
Come proteggersi dallo stalkerware
Per chi sospetta di essere vittima di stalkerware, è fondamentale riconoscere i segnali di allerta. Un telefono che si surriscalda, una batteria che si scarica rapidamente o un aumento del traffico dati possono essere indicatori della presenza di software di sorveglianza. Gli esperti consigliano di non tentare di rimuovere l’app autonomamente, poiché ciò potrebbe allertare l’aggressore. È preferibile contattare un centro antiviolenza, come quelli della rete Di.Re, che offrono assistenza legale e consulenza specializzata. Inoltre, mantenere aggiornato il sistema operativo del dispositivo e utilizzare servizi di protezione offerti dagli operatori telefonici possono contribuire a prevenire l’infezione da stalkerware.