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Stamina: lettera aperta al presidente di Medastea Merizzi

scienze

Dopo l’articolo sul caso Stamina, sono stato incalzato —e criticato— da Gianfranco Merizzi, presidente di Medestea, l’azienda farmaceutica che ha finanziato Stamina e che ora conta tra i suoi impiegati Davide Vannoni.

Quella che ho voluto raccontare è la storia del caso Stamina considerate quelle che sono le carte in tavola. Merizzi si è reso disponibile a chiarirmi come sono andate realmente le cose. Nella sua posizione, è sicuramente più di chiunque altro in grado di conoscere tutti i dettagli della questione —dopotutto i soldi per Stamina ce li ha messi. Siamo molto interessati a sentire il suo punto di vista. Attendo ancora la sua mail.

Mi rivolgo dunque a Gianfranco Merizzi che, non dimentichiamo, è un uomo di scienza.

I conti non ci tornano, quando guardiamo al caso Stamina.

Ciò che sembra non passare è che il mondo della scienza vuole essere convinto del contrario. Vuole che il metodo Stamina sia valido. Vuole salvare quelle vite!Se le cose non sono fossero andate come sembra, è nel Vostro —della Sua azienda e di Stamina— pieno interesse mostrarcelo.Piuttosto che correggere me, un signor nessuno (ma La invito a farlo), su cosa e come, preferirei che rispondesse a qualche domanda più generale —quelle a cui la gente vorrebbe delle risposte.

Perchè invece di parlare di complotti e di illegittimare chi vi ha giudicato non si sta lavorando per rendere il metodo conforme alle richieste?Vogliamo provare a salvare queste vite? Medestea stessa, lo ha detto Lei in una intervista recente, ha un grande interesse nel mercato delle staminali per il prossimo futuro.

Lei è a capo di una azienda che potrebbe avere le risorse, l’interesse e le competenze per rendere il metodo Stamina adatto alla sperimentazione. Potete dotarlo di una solida base teorica e di prove della sua efficacia e sicurezza.

Come si può pensare di ottenere una Marketing Authorisation dalle autorità, altrimenti? Forse, suppongo, questo potrebbe essere bypassato grazie alle cure compassionevoli, mi corregga se sbaglio. E ancora, in Cina —dove vorreste operare— le cose potrebbero essere diverse (anche se pare stiano cambiando).

Confido che Lei, da uomo di scienza, non ci verrà a dire che il metodo Stamina la base scientifica ce l’ha.C’è chi sostiene che, nonostante la base teorica mancante, ci siano le prove dell’efficacia e della sicurezza del metodo.Se questo metodo funziona, allora dove sono? Perchè non pubblicate i dati? E’ veramente tutto quello che si chiede, per avere fiducia.

Tenere tutti all’oscuro non fa che mettervi in cattiva luce.

Se vi interessa la via privata, non si chiede nemmeno di renderlo pubblico, il metodo —ma di farlo approvare dalle autorità competenti, come qualsiasi altra terapia. La vostra è un’azienda, e un’azienda ha il diritto di proteggere la proprietà intellettuale —quella di Stamina in questo caso. Stamina ha però anche il dovere di offrire delle risposte alle domande ragionevoli in sua relazione, soprattutto se il finanziamento è pubblico. C’è in gioco la vita della gente, non solo il know-how da nascondere ai concorrenti.

Le mesenchimali, nessuno lo nega, sono molto promettenti. La ricerca nel campo delle staminali è attivissima. Potenziali trattamenti interessanti ce ne sono. Perchè invece di fare ostruzionismo sistematico non si mette in piedi un clinical trial utilizzando le conoscenze a disposizione della comunità scientifica, in modo da poter garantire le terapie a questi pazienti?Non mi è chiaro se Stamina cerchi di fare del bene come ONLUS, o cerchi il ritorno economico grazie all’accordo con Voi. Le cose potrebbero combaciare, idealmente.

Infine, c’è un’altra considerazione: Stamina ha cambiato le regole del gioco. L’iter tradizionale è stato sconvolto. Si è arrivati alla possibilità di una sperimentazione sull’uomo in una frazione del tempo tradizionale —e ad una frazione del costo.Dimentichiamoci di tutto ciò è successo prima, di Vannoni, di Le Iene. Quei pazienti potevano ottenere una terapia seria, se alla commissione fosse arrivata una proposta ragionevole. Questa non è pervenuta.

Ora la Sua azienda ha la possibilità di convertire tutta l’innegabile fama di cui Stamina gode in terapie da offrire ai malati. Avere Stamina tra le proprie frecce è senz’altro un’ottima mossa di marketing per chi si addentra nel mercato delle terapie con staminali. Vi si chiede ora solo trasparenza ed etica professionale.

Nel frattempo Nature ci dedica un altro editoriale, che invita la Ministro Lorenzin ad agire e rendere pubblico il metodo. L’Associazione Luca Coscioni ha istitutito una raccolta firme per l’immediata pubblicazione del metodo Stamina, la trovate qui.

Originariamente pubblicato su chefuturo.it

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Scritto da chef

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