Nella terza puntata della serie sull’angel investing cerchiamo di approfondire il discorso forse più spinoso ed importante di tutti: come scegliere le startup su cui investire.
Potete già immaginare che non vi fornirò una semplice risposta, ma che vi darò delle linee guida che vi aiuteranno a minimizzare i rischi.
È importante capire che ogni investitore ha una sua tesi di investimento, derivata da un mix di fattori. Non esiste una tesi di investimento migliore di un’altra: ogni investitore deve cercare di capire quella che meglio si adatta alle proprie caratteristiche.
I fattori da considerare per costruire la propria tesi d’investimento sono molteplici e diversi. Bisogna tenere in considerazione il settore, i mercati, lo stadio, quanto si vuole essere “involved” nel business, le proprie skill, modalità di investimento, la tipologia di soggetti con i quali si vuole avere a che fare, le condizioni e previsioni macroeconomiche, la propria personalità etc.
Vi citerò, a tal proposito, un ottimo esempio: i principi di investimento di Fabrice Grinda, un imprenditore ed angel di successo, che condivide spesso dati, idee e risultati della sua carriera da investitore:
– Investe in società consumer-facing, specificamente in marketplace, e-commerce, travel e contenuti generati da utenti. (Settore)
– Investe solamente in paesi con un mercato domestico grande e consolidato. (Mercato)
– Non assume mai rischio di business model e rischio di mercato allo stesso tempo. (ovvero idee innovative solo in USA, idee provate anche in altri paesi).
– Investe $50k-$100k in round “seed” da $500k-$1m. (Ammontare e stadio)
– Investe solo in startup che soddisfino i suoi 10 criteri (Criteri)
– Deve essere innamorato del team (Persone)
– Deve essere innamorato del prodotto
– Il deal deve soddisfare i suoi criteri di investimento:
- Modello di business chiaro dall’inizio.
- Non ha bisogno di più di $2 milioni in round “seed” o più di $15 milioni in round di VC.
- Deve avere una vera possibilità di diventare una delle società principali nel suo mercato e nella sua geografia.
- Idea scalabile
- Minimo rischio di disintermediazione o di compressione dei margini da parte di clienti e fornitori.
- Mercato in forte crescita.
- Un’idea che lui stesso sappia come realizzare/eseguire, o che sia in grado di imparare a farlo
- Deve piacergli e deve volerlo fare
- Live e con “traction”
– Non prende posti nel consiglio di amministrazione (Modalità)
– Segue una strategia di portafoglio (di cui abbiamo parlato nel post precedente)
– Non investe in round successivi (Modalità)
– Decide rapidamente (Modalità)
Questo è un ottimo framework iniziale, che si adatta a Grinda ma che, con le appropriate modifiche, può diventare il fondamento della tesi di qualsiasi investitore.
Questo modello è stato raffinato in diversi anni di investimento, ed ogni investitore impara piano piano a riconoscere quali sono le situazioni che funzionano meglio in base alle sue caratteristiche ed osservazioni.
Il primo punto da capire è sicuramente su quale macro-settore puntare.
È impossibile pensare di investire con successo in settori multipli e diversi fra loro ed è importante sceglierne uno su cui focalizzarsi.
La scelta del settore è semplice: quello di cui si è maggiormente appassionati o si ha maggiore esperienza, a seconda dei propri obiettivi. Se l’obiettivo è imparare, investire in un settore specifico al quale si è interessati è un’ottima strategia. Se invece l’incentivo è più finanziario, è molto più sensato investire in un settore in cui si può fare leva sulla propria esperienza e contatti.
L’esperienza in un settore è ovviamente estremamente utile anche in fase decisionale, in quanto conoscendo meglio il settore si può solitamente capire più facilmente se l’idea ha potenziale o meno.
Queste scelte possono essere più o meno ristrette, scegliendo settori ampi come “Internet” o molto focalizzati come “Platforms”.
Il resto, come detto sopra, viene raffinato con l’esperienza. I miei investimenti al momento sono tutti nel macro-settore “Internet”, con focus sui settori che mi interessano di più: pagamenti, food, servizi b2b. Spero a breve di aggiungere qualcosa nel settore e-commerce. I mercati che seguo sono quello americano e quello italiano.
Lo stage nel quale investo è il primo round di family and friends, e raramente il primo seed round (se sotto il milione). Cerco di investire solamente su società sulle quali sarei pronto a lavorare e sulle quali penso di poter aggiungere del valore. I miei criteri sono ancora un po’ laschi rispetto a quelli di Grinda, ma includono il dover avere un mercato enorme e la possibilità di poter diventare un player grande nello stesso, oltre a dover essere innamorato di team, idea e prodotto.
In generale, secondo me, la regola più semplice da seguire è:
– mercato grande ed in forte crescita
– team fenomenale con il quale si “connette”
– settore per il quale si nutre passione
Seguendo questo approccio probabilmente si perderanno alcune società di successo ma si è sicuri di avere una base da cui partire e poter costruire la propria tesi personale. Tutto sta nel cercare di bilanciare diversificazione e rischio, cercando di creare un portafoglio focalizzato, sul quale si può aggiungere valore e trarre un profitto nel lungo termine.
Nei prossimi post cercheremo di capire come avere accesso a deal-flow proprietario e cercare di entrare nei deals più “hot”.
STEFANO BERNARDI