Il piano di Stellantis per l’Italia
Il 19 marzo, John Elkann ha presentato il Piano Italia di Stellantis in Aula, cercando di rassicurare il governo italiano sulla permanenza del gruppo nel Paese. Nonostante i numeri della produzione siano preoccupanti, con solo 475.090 veicoli prodotti nel 2024, Elkann ha sottolineato l’importanza di Stellantis per l’industria automobilistica italiana. La sua audizione ha segnato un cambio di rotta rispetto al passato, quando l’ex amministratore delegato Carlos Tavares aveva avuto un approccio più conflittuale con le istituzioni italiane.
Le preoccupazioni dei sindacati e del governo
I sindacati hanno espresso allerta riguardo ai livelli produttivi, che sono tornati ai minimi storici. Elkann ha cercato di ricucire i rapporti con il governo, consapevole che senza Stellantis l’Italia rischierebbe di perdere la sua rilevanza nel settore automobilistico.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha accolto positivamente gli investimenti previsti da Stellantis, pari a due miliardi di euro, per nuovi modelli e piattaforme. Questo è un segnale di speranza per il mantenimento dei posti di lavoro e per il rilancio della produzione nel Paese.
Il futuro dell’occupazione e degli investimenti
Elkann ha affermato che Stellantis rappresenta un pilastro fondamentale per l’industria italiana, paragonando la situazione attuale a quella dell’informatica e della chimica, che hanno visto un declino significativo. Ha evidenziato che negli ultimi vent’anni il gruppo ha versato 14 miliardi di euro in tasse, dimostrando il suo impegno verso l’economia italiana. Tuttavia, il futuro rimane incerto: il mercato italiano ha registrato una contrazione del 7% nei primi mesi del 2025, e le previsioni non sono ottimistiche.
Elkann ha promesso che la produzione aumenterà con il lancio di nuovi modelli, ma ha avvertito che i livelli produttivi dipenderanno da fattori esterni come i dazi e le condizioni di mercato.
Le sfide per i marchi italiani
Nonostante le rassicurazioni, rimangono interrogativi sul destino di marchi storici come Maserati e sul futuro della gigafactory di Termoli. Elkann ha confermato l’impegno di Stellantis verso l’industria italiana, ma ha evitato di fornire dettagli concreti sui piani futuri. La situazione attuale dell’industria automobilistica italiana è complessa e richiede un dialogo costante tra Stellantis e il governo. La giornata di audizione ha segnato un passo importante verso una maggiore collaborazione, ma il cammino da percorrere è ancora lungo.
