Elon Musk ha dichiarato di seguire ritmi di lavoro davvero incredibili da quando ha acquistato Twitter. Gli stacanovisti, però, fanno parte del passato. Ora i ritmi sono diventati molto diversi rispetto a quelli del miliardario.
I malati di lavoro come Elon Musk fanno parte del passato
Dopo l’acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk è emerso il numero di ore di lavoro del miliardario, che è arrivato a far portare delle brande in ufficio, tra un licenziamento di massa e l’altro, con minacce di provvedimenti in caso non fosse garantito un “duro impegno” lavorativo. Ma quale messaggio vuole dare il miliardario? Si tratta di una rivoluzione che abbiamo già visto. In realtà, soprattutto dopo la pandemia che ha stravolto i ritmi di vita dei lavoratori, si è scoperto il lavoro agile, un modo completamente diverso di incastrare il lavoro alla vita quotidiana.
Il concetto di workaholism, ovvero la dipendenza dal lavoro, è stato introdotto nel 1971 dallo psicologo Wayne Edward Oates. Si riferiva ad un fenomeno tipico di quegli anni, ma presente ancora oggi. Adesso i ricercatori si chiedono sempre più spesso se abbia davvero senso lo stacanovismo nella gestione di un’azienda buona ed etica. Secondo Silvia Bellezza, professore associato di marketing alla Columbia Business School di New York “in passato, una vistosa astensione dal lavoro trasmetteva prestigio, ma uno stile di vita sovraccarico di lavoro e occupato è diventato progressivamente uno status symbol e un distintivo d’onore”. Dopo la pandemia è cambiato tutto e “molti professionisti, soprattutto quelli più giovani, hanno iniziato a mettere in discussione lo stile di vita stacanovista precedente alla pandemia e a ritagliarsi più tempo libero”.
Stop allo stacanovismo: nuovi ritmi di lavoro
La stessa Cina, da sempre grande esempio di spirito di sacrificio e dedizione al lavoro, ha visto nascere nel 2021 il movimento “tang ping”, che significa “sdraiarsi”, come simbolo di protesta contro un mercato del lavoro troppo competitivo e altre pressioni sociali affrontate dalle nuove generazioni. Secondo James Muldoon, capo dell’osservatorio Autonomy dedicato ai cambiamenti del mondo del lavoro, l’idea dei guru dell’auto-aiuto, degli influencer e degli amministratori delegati, secondo cui il duro lavoro e l’autosostentamento sono gli unici aiuti per arrivare al successo, è profondamente sbagliata e fuorviante. “L’intera cultura del dire ‘non stai lavorando abbastanza’ maschera le disuguaglianze di opportunità che le persone hanno” ha spiegato Muldoon. L’approccio sfidante usato da Elon Musk per gestire Twitter per il momento non sembra aver avuto effetti positivi.
Per questo forse è decisamente arrivato il momento di mettere da parte l’idea di stacanovismo.