Introduzione agli stress test delle piattaforme digitali
In un contesto di crescente preoccupazione per la disinformazione online, la Commissione europea ha annunciato l’intenzione di effettuare uno stress test basato sul Digital Services Act (DSA). Questo test avrà luogo in vista delle elezioni federali in Germania, programmate per il 23 febbraio. Le principali piattaforme digitali, tra cui Google, Microsoft, Meta, X, LinkedIn, Snap e TikTok, sono chiamate a presentare i loro piani per affrontare la disinformazione durante un incontro che si terrà a Bonn il 31 gennaio.
Obiettivi e modalità dello stress test
Questo stress test rappresenta il primo tentativo di valutare le misure di sicurezza e prevenzione adottate dalle piattaforme in occasione di un’elezione nazionale. I funzionari della Commissione europea si concentreranno su come le Big Tech intendono affrontare contenuti falsi generati dall’intelligenza artificiale, attacchi informatici e campagne di disinformazione.
Thomas Regnier, portavoce della Commissione, ha sottolineato che il test consentirà di esaminare scenari potenziali in cui il DSA entra in gioco e di valutare le reazioni delle piattaforme.
Le indagini in corso sulle piattaforme
Oltre allo stress test, la Commissione ha già avviato un’indagine su TikTok, accusata di non aver adottato misure adeguate per limitare la diffusione di video che manipolano l’opinione pubblica, in particolare durante le elezioni presidenziali in Romania. Anche X è sotto esame dal mese di dicembre 2023, con un’indagine che si è recentemente estesa agli algoritmi di suggerimento, i quali avrebbero aumentato la visibilità di contenuti di estrema destra, come quelli relativi al partito tedesco Alternative for Germany (AfD).
Le conseguenze delle violazioni del DSA
Le piattaforme digitali che non rispetteranno le normative del DSA potrebbero affrontare sanzioni significative, fino al 6% delle loro entrate globali annuali. Durante il suo intervento al World Economic Forum di Davos, Donald Trump ha descritto queste multe come una forma di tassazione, evidenziando le tensioni tra le autorità regolatorie e le grandi aziende tecnologiche. La questione della disinformazione e della responsabilità delle piattaforme digitali è diventata un tema cruciale nel dibattito pubblico, specialmente in un periodo elettorale così delicato.