Oggi la spesa a domicilio è una realtà consolidata, ma Supermercato24 è stata fra le prime realtà. Com’è nata l’idea?
Supermercato24 è nata per un’esigenza semplice ma importante: far risparmiare tempo prezioso alle persone, senza rinunciare alla spesa dal proprio supermercato di fiducia. Il servizio è nato per permettere alle persone di usufruire della comodità di evitare file, code e borse pesanti, risparmiare tempo e ricevere la spesa a casa grazie a una persona, il Personal Shopper, che se ne occupa con cura presso il punto vendita selezionato.
Negli anni, il punto di forza è stato proprio questo: unire la qualità, la scelta e lo human touch alla comodità e alla velocità di un servizio tecnologico innovativo.
Quali sono state le resistenze sociali più difficili da affrontare?
Quello della spesa online è un mercato che offre grandi potenzialità di crescita, anche in Italia: sicuramente una grande sfida è stata quella di vincere le iniziali perplessità dei retailer, dimostrando loro la concreta forza di un canale di vendita incrementale, in grado di raggiungere ancora più persone. Dal punto di vista del consumatore, è stato importante sottolineare la possibilità di scelta tra tanti supermercati diversi e la presenza di una persona qualificata – lo Shopper – in grado di occuparsi della spesa in maniera puntuale e precisa.
Durante il lockdown avete assolto anche un importante compito sociale. Avreste mai immaginato di diventare così indispensabili?
Siamo sempre stati consapevoli dell’utilità sociale del nostro servizio, perché tra i nostri clienti abbiamo anziani, disabili o persone impossibilitate a spostarsi da casa. L’emergenza sanitaria e sociale che abbiamo vissuto negli scorsi mesi, però, ha cambiato profondamente il modo con cui le persone si approcciano alla spesa online: non è più soltanto un servizio comodo per risparmiare tempo o evitare di portare borse pesanti, ma una soluzione in grado di ridurre le complessità e ottimizzare tempi e spostamenti.
Durante il lockdown, i servizi come il nostro hanno permesso alle persone di non uscire di casa e di ricevere la spesa direttamente sull’uscio della porta, e siamo orgogliosi di aver aiutato tante persone, anche grazie alle collaborazioni instaurate con istituzioni locali e associazioni per aiutare proprio le persone più vulnerabili. Adesso, vogliamo rimanere un punto di riferimento per tutti coloro che hanno esigenza, per motivi diversi, di semplificare il proprio modo di fare la spesa grazie a una soluzione smart e ancora più completa.
Quali sono i prossimi passi per lo sviluppo del vostro business?
Il 6 luglio abbiamo annunciato un’ampia azione di rebranding: un cambio di “veste”, a partire dal nome, che si inserisce in un ampio riposizionamento aziendale.
Nell’ultimo anno ci siamo resi conto di avere una mission ancora più ampia e coraggiosa: quella di garantire serenità alle persone che si rivolgono a noi, offrendo loro solo il lato più piacevole dell’esperienza di acquisto. Vogliamo offrire loro un servizio ancora più completo, smart, veloce e conveniente.
Per i prossimi mesi, puntiamo a un rafforzamento della nostra presenza in Italia: la maggior parte degli abitanti risiede in zone a densità medio-bassa, in cui le piattaforme per la spesa online non si sono ancora affermate, e questo dà enormi potenzialità al nostro business. Attualmente siamo presenti in 50 province e continueremo ad ampliare costantemente la copertura del servizio.
A livello internazionale, la sfida è arrivare a guidare la fase di crescita del mercato e-grocery: il lancio del servizio in Polonia lo scorso autunno è stato il primo passo di una strategia di espansione europea che puntiamo a portare avanti in maniera organica nel corso di quest’anno, ora come Everli.
Come mai avete deciso questo rebranding?
Cambiare nome e posizionamento è un passo molto importante e strategico: alla base di questa strategia ci sono sicuramente l’obiettivo di ampliare l’offerta per i clienti e il processo di internazionalizzazione.
Everli risponde all’esigenza di un nome e di un brand globale, semplice da ricordare anche per un pubblico non italiano, e all’obiettivo di garantire a chi si affida alla piattaforma un’esperienza di totale serenità, prima, durante e dopo la spesa. Non più, quindi, solo la semplice comodità del risparmiare tempo, ma una soluzione smart per rendere più serena la vita delle persone e ridurre le complessità della spesa per tutti gli stakeholder coinvolti nel processo: clienti, shopper, partner commerciali.
Come affrontate la concorrenza di marketplace internazionali?
L’elemento differenziante del nostro servizio è quello di poter coprire non solo le grandi città o i centri urbani, ma anche le aree di provincia a bassa-media densità, in cui i servizi di spesa online sono davvero poco o affatto presenti.
La presenza di una persona che si prende cura della spesa, in tutte le sue fasi, inoltre, fornisce ai nostri clienti un contatto umano e un’interazione diversi, particolarmente apprezzati rispetto alla semplice consegna.
Quali strategie avete attuato per far conoscere il vostro servizio?
Abbiamo attivato un piano di comunicazione multicanale che ci consente di comunicare frequentemente con i nostri clienti e con gli stakeholder; la collaborazione con i nostri partner retail e dell’industria di marca è fondamentale per creare sinergie e attività di co-marketing – online o presso il punto vendita – che ci permettono di raggiungere in maniera efficace sempre più persone.