Un budget che fa tremare la comunità scientifica
La recente proposta di budget per il 2026 presentata dall’amministrazione Trump ha suscitato forti preoccupazioni tra gli scienziati e gli esperti del settore spaziale. Con un taglio del 20% ai fondi della NASA, si prevede una riduzione di ben 5 miliardi di dollari rispetto ai 25 miliardi attuali. Questo drastico abbattimento dei fondi avrà un impatto diretto sulla Direzione delle Missioni Scientifiche dell’agenzia spaziale, che si occupa di scienze planetarie, scienze della Terra e astrofisica.
Progetti a rischio e conseguenze per l’esplorazione
Il budget proposto prevede un crollo del 50% per i progetti scientifici, passando da 7,5 miliardi a 3,9 miliardi. Tra i progetti più colpiti ci sono il telescopio spaziale Nancy Grace Roman, gemello di Hubble e James Webb, e le missioni per riportare campioni da Marte e per l’esplorazione di Venere con la missione DAVINCI.
Inoltre, il Goddard Space Flight Center della NASA, situato nel Maryland e con circa 10.000 dipendenti, potrebbe trovarsi in difficoltà economiche.
Reazioni e preoccupazioni della comunità scientifica
La direttrice ad interim della NASA, Janet Petro, ha inizialmente minimizzato le indiscrezioni riguardanti i tagli, definendole “voci non verificate”. Tuttavia, un documento trapelato, noto come “Passback”, ha confermato le preoccupazioni espresse da esperti e politici. Il deputato democratico George Whitesides, ex capo dello staff della NASA, ha dichiarato: “Questo taglio massiccio alla scienza della NASA non passerà. Abbiamo lanciato l’allerta su una riduzione del 50% ai nostri sforzi scientifici di livello mondiale e ora sappiamo che è vero.”
La situazione è ora nelle mani della Camera e del Senato, che hanno il potere di rivedere le raccomandazioni della Casa Bianca.
Tuttavia, il clima di incertezza continua a crescere, con il mondo della scienza che teme le conseguenze di un’America che potrebbe rinunciare a esplorare le meraviglie del cosmo.