La sospensione dei dazi: una mossa strategica
Recentemente, Donald Trump ha annunciato la sospensione dell’applicazione dei dazi per un periodo di 90 giorni, mantenendo tuttavia un’aliquota del 10% per tutti i paesi, ad eccezione della Cina, che continua a subire un dazio record del 145%. Questa decisione ha suscitato reazioni significative in Europa, dove la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha avvertito che, in assenza di un accordo, l’Unione europea potrebbe introdurre una tassa sulle entrate pubblicitarie delle grandi aziende tecnologiche statunitensi.
Le contromisure europee
La Commissione europea aveva già annunciato l’approvazione delle contromisure commerciali in risposta ai dazi imposti da Trump su acciaio e alluminio. Queste misure avrebbero dovuto entrare in vigore il 15 aprile, ma la loro applicazione è stata sospesa in concomitanza con la decisione di Trump.
Von der Leyen ha dichiarato che si avvieranno negoziati con gli Stati Uniti per cercare di trovare una soluzione. Tuttavia, se non si raggiungerà un accordo entro tre mesi, l’Unione europea potrebbe attivare lo strumento anti-coercizione, noto anche come bazooka commerciale, con potenziali ripercussioni per le Big Tech.
Le nuove tasse sulle Big Tech
Una delle misure più significative che l’Unione europea sta considerando è la tassazione delle entrate pubblicitarie, che rappresentano una delle principali fonti di guadagno per aziende come Google e Meta. Questa nuova tassa si andrebbe ad aggiungere a quelle già applicate sulle vendite digitali dai singoli paesi europei. L’obiettivo dell’Europa è chiaro: eliminare completamente i dazi sui beni scambiati con gli Stati Uniti, pur mantenendo l’aliquota IVA invariata.
Inoltre, non sono previste modifiche al Digital Services Act e al Digital Markets Act, che potrebbero comportare sanzioni per le aziende tecnologiche statunitensi.
Le conseguenze della guerra commerciale
Attualmente, i dazi sono applicati ai beni importati dagli Stati Uniti, ma l’Unione europea sta valutando la possibilità di estenderli anche ai servizi digitali. Von der Leyen ha messo in guardia sul fatto che la guerra commerciale non porterà a vincitori, ma solo a perdenti. Le tensioni tra le due sponde dell’Atlantico continuano a crescere, e le prossime settimane saranno cruciali per determinare il futuro delle relazioni commerciali tra Stati Uniti e Unione europea.