Il contesto della competizione tecnologica
Negli ultimi anni, la competizione tra Stati Uniti e Cina nel settore dell’intelligenza artificiale (IA) è diventata sempre più intensa. La startup cinese DeepSeek ha recentemente attirato l’attenzione internazionale con il lancio del suo chatbot R1, un modello che promette prestazioni paragonabili a quelle delle più avanzate tecnologie statunitensi. Tuttavia, il suo successo ha sollevato interrogativi sulla provenienza delle tecnologie utilizzate e sulla possibilità che la Cina stia eludendo le restrizioni commerciali imposte dagli Stati Uniti.
Strategie di comunicazione e propaganda
Secondo un report della società di analisi Graphika, alcuni account social legati al governo cinese avrebbero lavorato per amplificare la visibilità di DeepSeek, presentandola come una sfida al predominio statunitense nel campo dell’IA.
Questa strategia di comunicazione non solo mira a rafforzare l’immagine della Cina come leader emergente in settori tecnologici chiave, ma evidenzia anche la capacità del governo di mobilitare rapidamente i propri attori digitali per diffondere messaggi strategici.
Le indagini sulle forniture di semiconduttori
Le autorità statunitensi stanno attualmente indagando se DeepSeek abbia acquistato semiconduttori avanzati di Nvidia attraverso intermediari a Singapore, aggirando così le restrizioni imposte dagli Stati Uniti. Questa situazione ha attirato l’attenzione di funzionari governativi, tra cui Howard Lutnick, che ha sottolineato l’importanza di un’azione più incisiva per impedire alla Cina di accedere a tecnologie critiche. Nonostante le accuse, Nvidia ha dichiarato di non avere prove che DeepSeek abbia violato le normative vigenti.
Le conseguenze della guerra tecnologica
Il caso di DeepSeek rappresenta solo l’ultima manifestazione delle tensioni tra Stati Uniti e Cina nel settore tecnologico. Washington ha implementato una serie di restrizioni per limitare l’accesso della Cina a semiconduttori avanzati e strumenti di produzione, nel tentativo di rallentare lo sviluppo dell’industria cinese dei chip. Le nuove normative richiedono ora licenze per spedizioni a Singapore, ampliando ulteriormente il campo delle restrizioni. Questa escalation di misure potrebbe avere ripercussioni significative non solo per le aziende coinvolte, ma anche per l’equilibrio geopolitico globale.