The Creator è un nuovo film di fantascienza che mostra il lato ematico dell’intelligenza artificiale. Un tema molto attuale, che sicuramente riuscirà a coinvolgere gli spettatori, scatenando curiosità ma anche dubbi e timori.
The Creator, il nuovo film che mostra il lato empatico dell’intelligenza artificiale
I robot vengono rappresentati nei film da moltissimo tempo, ma oggi gli spettatori provano molta più ansia pensando agli sviluppi dell’intelligenza artificiale. In questo momento il Congresso degli Stati Uniti sta discutendo una proposta di legge per fare in modo che l’intelligenza artificiale non possa controllare le armi nucleari e gli eserciti nel mondo. Per questo il film The Creator, ambientato una quarantina d’anni nel futuro, è un’esperienza che lascia con il fiato sospeso.
Si tratta di una pellicola che sceglie di chiedersi cosa potrebbe accadere se l’AI sviluppasse un’empatia così forte nei confronti dell’umanità da voler salvare le persone da se stesse.
L’opera del regista Gareth Edwars parla di una guerra che ha seminato distruzione tra gli esseri umani e tra i robot. In questo contesto entra in scena Alphie, un androide con le sembianze di una bambina a metà tra un salvatore e un’arma. Le reazioni degli esseri umani all’aspetto di Alphie evocano l’allarme lanciato dall’autore e futurista David Brin con la sua “crisi di empatia per i robot”, teoria secondo cui man mano che gli androidi diventeranno più simili a noi nell’aspetto e i nei modi, le persone inizieranno a difenderne i diritti.
The Creator va oltre la questione dei diritti, chiedendosi se l’intelligenza artificiale possa realmente essere degna di essere venerata. Alphie non è solo un’adorabile androide, ma sa controllare i dispositivi elettronici tenendo le mani giunte in preghiera ed è progettata per mettere fine ai conflitti.
In questo caso i robot vengono raffigurati come compassionevoli ed empatici.
The Creator, film sull’intelligenza artificiale: i dettagli
I momenti più forti di The Creator, come riportato da Wired, sono quelli in cui viene rivelato cosa ha ispirato lo sviluppo di Alphie. Il suo creatore “avrebbe potuto farle odiare l’umanità”, dice un robot di nome Harun. Invece, Alphie è stata progettata per mettere fine alla guerra. Si tratta di una prospettiva utopica, considerando le attuali applicazioni dell’intelligenza artificiale e tutti i timori che nascono.
L’obiettivo del genere fantascientifico può anche essere quello di dimostrare delle possibilità. Ora che tutti temono l’AI, arriva un film che contempla la possibilità che i robot possano essere coscienti e far crescere l’empatia umana.
In più occasioni viene tracciato un contrasto tra robot progettati per distruggere e quelli progettati per salvare vite umane, ma la ribellione che difende l’umanità ha la meglio. Questo film è basato sulla speranza. The Creator vuole esplorare se per gli esseri umani è possibile preservare la propria umanità di fronte all’automazione.