Pochi giorni prima che TikTok sospendesse tutti i live streaming e i nuovi contenuti provenienti dalla Russia, alcuni influencer hanno condiviso degli strani messaggi ripetitivi a favore della guerra.
I video degli influencer russi che promuovono la guerra in Ucraina
Pochi giorni prima della decisione di TikTok di sospendere tutti i contenuti provenienti dalla Russia, è successo qualcosa di strano. Gli influencer russi hanno condiviso diversi messaggi per promuovere la guerra in Ucraina, in modo molto ripetitivo ed inquietante. In questi video i protagonisti parlano del genocidio durato otto anni perpetrato dal popolo ucraino nei confronti delle regioni ucraine Donetsk e Luhansk. Visti singolarmente i TikToker sembrano esporre il loro pensiero e ribadire quello che è stato il grido di battaglia di Putin per l’invasione dell’Ucraina.
Se vengono osservati attentamente e tutti insieme, però, si può notare qualcosa di molto strano.
Il messaggio diffuso dagli influencer russi
Sovrapponendo questi video, si nota che gli influencer russi sembrano fare lo stesso identico discorso che condanna l’Ucraina di aver ucciso bambini. Usano le stesse parole, in un modo particolarmente inquietante. Mostrano tutti il memoriale eretto nel 2015 per i bambini morti nella guerra nel Donbass. “Non vogliamo installare nuovi memoriali e non possiamo permettere la morte di bambini innocenti, la Russia vuole fermare il genocidio di otto anni nel Donbass e restituire ai bambini il cielo pacifico sopra le loro teste” è il messaggio che hanno recitato tutti gli influencer. La maggior parte di questi video è stata rimossa, ma alcuni circolano ancora sul web.
In tanti hanno pensato che si possa trattare di propaganda russa, vista l’inquietante somiglianza delle immagini e delle parole usate. Molti utenti su TikTok hanno affermato che secondo loro il governo russo avrebbe corrotto gli influencer per pubblicare questi video e convincere i giovani che la Russia ha scelto la strada giusta da percorrere.
La sospensione di TikTok
TikTok ha annunciato che avrebbe immediatamente sospeso tutti i nuovi contenuti dalla Russia dopo l’entrata in vigore della legge che avrebbe aumentato la pena detentiva a 15 anni per tutti coloro che diffondevano intenzionalmente “notizie false”. “Non abbiamo altra scelta che sospendere il live streaming e i nuovi contenuti sul nostro servizio video mentre esaminiamo le implicazioni sulla sicurezza di questa legge” aveva scritto l’azienda. Non è la prima piattaforma a dissociarsi dalla Russia.
La stessa decisione è stata presa da Facebook. Il Paese ha anche rallentato i servizi di altri social media, come Twitter e Youtube, per renderli impossibili da usare.