La catena del freddo è una delle concause che porta all’inquinamento energetico e per questo motivo Turboalgor, Startup innovativa, si pone l’obiettivo di rivoluzionarla. In occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, istituita dalle Nazioni Unite il 5 giugno per riflettere anche sull’uso delle risorse del Pianeta e sull’uso delle nuove tecnologie, specie in settori dall’alto impatto ambientale, è Mauro Margherita, Ceo di Turboalgor, a evidenziarne l’importanza.
“La catena del freddo impatta per il 17% sui consumi energetici del Pianeta e la nostra tecnologia, applicata alla refrigerazione industriale e domestica, consente di recuperare l’energia altrimenti persa, riducendo l’impatto degli impianti sull’ambiente”, rivela il Ceo della Startup innovativa che punta a rivoluzionare il sistema della catena del freddo.
Il progetto Turboalgor
La Startup nasce all’interno del Gruppo Angelantoni Industrie, holding che opera nei settori delle camere per test ambientali simulati, apparecchiature biomedicali ed energie rinnovabili, nell’ambito di un progetto di ricerca che ha già ottenuto 6 milioni di euro di finanziamento tra investimenti privati e pubblici, bandi nazionali, l’apporto Ministero dell’Ambiente con mezzo milione, e dell’Europa attraverso HORIZON 2020, con 2,4 milioni. Ha già ottenuto traguardi ragguardevoli, come un brevetto internazionale.
Angelantoni Industrie, fondata nel 1932, comprende 3 sub holding e una controllata. È costituito da 6 unità produttive e logistiche in Italia, Germania, Francia, India e Cina ed opera nei settori dei sistemi di test ambientali simulati, delle apparecchiature biomedicali e delle energie rinnovabili, in particolare nell’ambito dell’energia solare termodinamica e dell’efficienza energetica.
Un turbo che fa risparmiare energia
Turboalgor adatta una tecnologia come il turbo delle auto, agli impianti frigoriferi. Il turbo consente di recuperare parte dell’energia che viene persa nella valvola di laminazione, dove il liquido refrigerante passa da un’alta a una bassa pressione. I risultati? L’incremento della potenza frigorifera fino al 56% dell’impianto e una riduzione dei consumi fino al 23%.
La tecnologia ha già catturato l’interesse di clienti come Fiorucci, Tres Mares e Di Battista Food, tra i primi ad adottare la soluzione, che hanno potuto sperimentare nel 2019 risparmi energetici medi effettivi del 15-20%: “Parliamo di risparmi che vanno dai 300 ai 3.000 euro al mese a seconda della taglia della turbina, in una gamma di 5 unità divise per range di potenza.
Considerando il suo costo, l’utilizzatore con la nostra soluzione può ripagare l’investimento in massimo quattro anni, per le taglie più piccole”, spiega Claudio Margherita, uno dei main investor del progetto.
Mentre è notizia delle scorse settimane di una nuova installazione per il gruppo “Stef Italia spa”, con l’introduzione di 2 unità su celle frigorifere di bassa temperatura: “I primi risultati di efficienza sono in linea con i dati progettuali, per specifiche temperature di evaporazione e potenza frigorifera: risparmio energetico medio del 12% ed incremento di potenza frigorifera del 24%”, evidenzia Margherita.
Dalla refrigerazione industriale ai frigoriferi di casa
Industria farmaceutica, chimica, alimentare, tutto il settore della logistica e del trasporto del refrigerato, la grande distribuzione: sono tantissimi i campi in cui può trovare spazio la tecnologia Turboalgor. Nel 2019, tra nuovo e usato, il mercato potenziale a livello europeo è stato di 150mila unità, con una crescita stimata del 9% l’anno entro il 2023.
Mentre è in fase di completamento la sperimentazione di un compressore alternativo a pistone ad alta efficienza, pensato per range di potenza sotto i 20 kW: “Questo sistema ci consentirà di completare la gamma dei prodotti offerti, servendo tutte le unità frigorifere più piccole, fino ai frigoriferi di casa”, conclude Mauro Margherita.