Un doppio appuntamento per golosi e buongustai. Dopo l’anteprima primaverile nel Monferrato, torna a novembre, per la quinta volta a Milano e per l’undicesima a Torino, Golosaria, con le sue proposte di degustazioni, approfondimenti, proposte gustose, laboratori, spettacoli e premiazioni.
Un ricco programma che ruota intorno alla buona tavola, ai prodotti Doc in arrivo da ogni angolo del nostro Paese, a centinaia di assaggi e ad una speciale enoteca, curata dal noto sommelier Fabio Scarpitti, con i cento migliori vini d’Italia, selezionati da Paolo Massobrio e Marco Gatti. Spazio anche alle bollicine, con l’angolo curato da Forum Spumante d’Italia, abbinate ai formaggi del Cheese Bar di Guffanti. Novità di quest’anno, per l’evento milanese conclusosi ieri, è stata l’area “Coeur in man”, dedicata a otto iniziative socialmente utili.
«L’attenzione di Golosaria è rivolta soprattutto ai temi di attualità», sottolinea Marco Gatti, «e quest’anno saranno tre: lo spreco, legato al fenomeno del pane gettato via, il bere responsabile e la colazione con la frutta di stagione, legata al tema dell’ordine alimentare e della stagionalità».
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È infatti ispirata alla frutta di stagione la colazione in famiglia, golosa ma sana, proposta da noti chef, mentre una succulenta asta vede le dieci migliori fontine d’alpeggio dell’estate 2010 messe all’incanto. Per l’occasione, vengono presentate al pubblico le due Guide Critiche&Golose, dedicate ai migliori ristoranti di Piemonte e Lombardia, Valle d’Aosta e Liguria.
Ospite d’onore Gualtiero Marchesi, che ha offerto per l’occasione la sua ricetta di un antico piatto del capoluogo lombardo, gli spaghetti alla milanese.
Sempre in tema di protagonisti della grande cucina lombarda, da segnalare il premio alla carriera per il cuoco dell’anno, dopo Aimo Moroni, Davide Oldani e Claudio Sadler, incoronati nelle scorse edizioni, assegnato a Ezio Santin, dell’Osteria del Ponte di Cassinetta di Lugagnano.
L’edizione 2010 di Golosaria a Milano, anche in vista di Expo 2015, è stata dedicata al tema della integrazione alimentare, che, spiega Paolo Massobrio, uno degli organizzatori della manifestazione e autore del Golosario, «significa una cucina che tiene conto dell’agricoltura locale. Questo vuol dire integrare le economie, creare sinergie e avere maggiori garanzie sulla salubrità dei prodotti, che più si avvicinano al chilometro zero più sono sicuri».
Un programma che non prevede, però, un’attenzione rivolta esclusivamente ai prodotti e ai piatti locali, ma anche l’incontro con la cucina multietnica o, meglio, con l’etnico made in Italy.
Arrivano così a Golosaria Demir Ergulu, un kebabbaro turco che presenterà il suo doner kebab realizzato con carni certificate di un’azienda italiana, Luigi Pomata di Cagliari, che con il suo chef giapponese realizzerà un sushi con tonno rosso di Carloforte e riso della pianura Padana, e Bouzhar Abderrahim, chef del ristorante maghrebino Al Andalous di Torino, che preparerà un couscous con semola prodotta in Emilia Romagna.
E ancora, spazio alle birre artigianali, alla gelateria del futuro, ai migliori locali e agli artigiani delle varie province, all’educazione al gusto e all’alimentazione corretta, alle lezioni di orto sui balconi e di cucina popolare, ai mestieri del terzo millennio, nuovi e antichi saperi per gourmets, appassionati, cultori e semplici golosi.