Un Friuli Venezia Giulia da pionieri del digitale SPID

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Veloci, efficienti, determinati: in Friuli Venezia Giulia il futuro è una promessa di compimento, la corsa della digitalizzazione corre su 2.200 km di fibra che entro l’estate dovrebbero essere interamente collegati, come un reticolo venoso per far circolare capillarmente i dati vitali dell’innovazione. Una delle prime regioni italiane ad aver adottato il Sistema Unico di Identità Digitale SPID, la password unica inserita naturalmente nella moderna visione della Pubblica Amministrazione friulana. L’assessore ai Sistemi Informativi, Paolo Panontin ne ripercorre le tappe compiute, indicando la direzione da seguire.

Convenzione con Agid

“La Regione ha aderito a SPID sottoscrivendo il 4 aprile una Convenzione con l’Agenzia per l’Italia Digitale AgID, ma eravamo già pronti da tempo: infatti già da qualche anno avevamo attivato numerosi servizi online forniti ai cittadini dagli Enti locali e dalle Aziende per l’Assistenza, attraverso una piattaforma regionale con un proprio sistema di autenticazione unico chiamato loginfvg – spiega l’assessore Panontin – Naturalmente della Convenzione tra Regione e AgID ora fanno parte anche i servizi già attivati negli anni passati.

In questo senso ci siamo attivati con gli Identity Provider per agevolare l’attivazione delle identità digitali SPID a partire da quella loginfvg”.

Paolo Panontin

Abbiamo svolto una funzione pionieristica, in anticipo rispetto al sistema nazionale

I vantaggi di SPID sono innegabili, ma anche le cose ovvie, a volte, comportano una buona dose di coraggio e intraprendenza per essere accettate. Servono pionieri digitali, affinché la semplificazione passi necessariamente attraverso la digitalizzazione. “Abbiamo svolto una funzione pionieristica, in anticipo rispetto al sistema nazionale, diffondendo il sistema di autenticazione unico regionale loginfvg, che integra anche l’uso della Carta Regionale dei Servizi – Tessera Sanitaria. Così abbiamo agevolato il passaggio a SPID permettendoci di essere tra i primi tre service provider a partire in Italia”.

Tutto fatto a costi che non destano scandalo, né stupore: “L’attività di adeguamento dei servizi ha avuto un costo contenuto, nell’ordine di 40.000 euro circa – conferma Panontin – ed è stato coperto dal budget già riservato per la gestione delle identità digitali”.

PASSWORD UNICA

Una password unica, sicura e comoda che elimina dispersioni di codici e numeri faticosi da ricordare. E soprattutto utile per beneficiare di servizi veri e utili, concretezza al servizio dei cittadini: ”Sui 40 servizi online a disposizione dei cittadini, la Regione da aprile 2016 ne ha integrati 22 con SPID, tra questi, in ambito comunale: TASI, IMU, mensa scolastica, rilascio di certificati, visura dei dati relativi al carburante agevolato, la bacheca del cittadino, la scheda anagrafico-professionale e in ambito sanitario il cambio del medico curante.

L’introduzione del sistema SPID ha potenzialmente allargato la platea di utilizzatori dei servizi online, semplificando le modalità di autenticazione rispetto a loginfvg, ampliando il numero di canali utili per ottenere l’identità digitale e incrementando i dispositivi utilizzabili, in particolare tablet e smartphone”.

più servizi nella sanità

E domani? Quali saranno i prossimi vantaggi, tradotti in servizi, per i cittadini? Qui si tocca un tema carissimo e indispensabili a tutti: la sanità. “Principalmente si tratterà di servizi dell’ambito sanitario – conferma Panontin – L’assenza di implementazione del livello 3 nel sistema SPID (autenticazione mediante certificati digitali) e la mancanza di indicazioni sui livelli di sicurezza da applicare a quest’area che tratta dati sensibili, ha rallentato la migrazione dei servizi sanitari già disponibili su piattaforma regionale e attualmente erogati attraverso la sola CNS – Carta Regionale dei Servizi. Non appena saranno rese disponibili le linee guida sui livelli di sicurezza anche la sanità vedrà i propri canali utilizzare SPID. Prevediamo di attivare entro quest’anno ulteriori 13 servizi, tra cui ricoveri ospedalieri, pagamenti sanitari, visite ed esami, referti online, vaccinazioni, ricette mediche, prestazioni sanitarie, esenzioni, assistenza farmaceutica integrativa, interventi infermieristici domiciliari, prestazioni di particolare impegno professionale, farmaci acquistati e annullamento prenotazioni”.

periodo di affinamento

Ogni scalata prevede difficoltà inattese, non possiamo prevedere il futuro, ma possiamo preparaci al suo inevitabile compimento. E infatti anche in Friuli Venezia Giulia qualche problema c’è stato: “L’attivazione di un nuovo sistema che ha incluso i Service Provider (pubblici), gli Identity Provider, società private, AgiD nel ruolo di coordinamento, e i cittadini, fruitori del sistema, ha richiesto inevitabilmente un periodo di affinamento dei processi – spiega l’assessore – In particolare per quanto riguarda il supporto all’utenza e l’armonizzazione dei livelli di sicurezza in funzione della tipologia dei servizi. Restano da risolvere, inoltre, le problematiche riguardanti la gestione delle persone giuridiche e dei minori”.

la valutazione dello switch off

Ma soprattutto ad allungare qualche ombra sul futuro, è soprattutto la concreta e spontanea adozione dell’Identità Unica Digitale. E di conseguenza si pone la necessità di valutare l’opzione switch off: “È un tema delicato che si lega fortemente al grande handicap del digital divide che, in una regione demograficamente anziana come la nostra, tuttora esiste. Naturalmente in contesti specifici, penso in particolare alla scuola, quando il numero di identità digitali rilasciate ai cittadini supererà una soglia adeguata, potremo pensare di effettuare uno switch off completo di alcuni servizi. Mi viene in mente, ad esempio, la mensa scolastica”.L’ambizione comporta azione. La voglia di migliorare implica volontà propositiva. E l’assessore Panontin ha qualche suggerimento da condividere, alla luce dell’esperienza maturata in questi primi mesi, per migliorare la diffusione di SPID: “Dai riscontri ottenuti dal support center emerge che la cittadinanza non ha preso piena coscienza delle potenzialità del nuovo sistema di autenticazione, nonostante la prima campagna promozionale e l’adesione in qualità di erogatori dei servizi di enti nazionali come Inps, Agenzia delle entrate e INAIL. Diventa quindi imprescindibile una incisiva campagna di promozione e sensibilizzazione sul territorio che evidenzi soprattutto la facilità di accesso tramite dispositivi mobili”.

Originariamente pubblicato su chefuturo.it

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