Urban farming a centimetro zero, Hexagro: “L’auto-produzione è indipendenza”

Claudia Tarantola di Hexargo ci spiega in che cosa consiste la nuova tecnologia agricola, Poty.

claudia tarantola
Claudia Tarantola

Dal bosco all’orto verticale, risparmiare seminando sul terrazzo di casa: l’dea vincente di una startup milanese. Il fai-da-casa decolla in tempi di Coronavirus, se poi non riguarda solo burocrazia e lavoro ma anche la spesa alimentare il gioco è fatto. Più che a chilometro zero: direttamente dal proprio balcone o terrazzo, per chi ne uno anche piccolino. Si chiama Poty la tecnologia agricola senza agenti chimici di Hexagro, sorta a Milano nel 2016, che sta raccogliendo contratti e espandendo il fatturato in vari parti del mondo. In un metro quadrato ci sta un mini giardino verticale anche di 40 piante irrigate da un impianto autonomo, una sorta di serra modulare con cui umiliare l’erba del vicino. Cibo sano e controllato letteralmente a vista.

Non solo un passatempo da lockdown: la startup calcola un risparmio fino al 90% di acqua rispetto alla coltivazione tradizionale e fino al 40% di nutrienti, grazie ai semi biologici. C’è anche un risvolto benefico dell’operazione: per ogni poty venduto in Occidente ne installano un altro gratuitamente nei paesi in via di sviluppo, per aiutare i coltivatori in lotta contro i cambiamenti climatici. Il progetto si potrebbe intitolare “adotta un contadino”. Abbiamo incontrato la responsabile comunicazione di Hexagro, Claudia Tarantola.

É venuto prima l’orto o il bosco (verticale)?

Il concetto di ottimizzare lo spazio per coltivare ha radici antichissime: basta pensare ai terrazzamenti per la coltivazione del riso, dell’olivo o della vite. Il termine agricoltura verticale (vertical farming) è stato introdotto nel 1915 e popolarizzato alla fine del anni ’90 grazie a Dickson Despommier, un professore di New York.

S’intende la pratica di coltivare prodotti alimentari in sistemi modulari, senza terra (colture idroponiche), sistemati in verticale, con l’obiettivo di produrre una quantità maggiore per metro quadro rispetto ai metodi di coltivazione tradizionali. Nell’agricoltura verticale si coltiva in ambiente controllato, spesso con l’aggiunta di luci artificiali. L’agricoltura verticale è estremamente efficiente dal punto di vista di utilizzo del terreno e delle risorse: gli alimenti prodotti sono estremamente nutrienti, controllati, meno suscettibili a insetti e patogeni, e di altissima qualità.

agricoltura verticale scaled

Il Covid, malgrado tutto, è stato un acceleratore del vostro business: cosa c’è di meglio che coltivare il proprio terrazzo, chiusi in casa? Per ingannare il tempo, e spendere meno.

Ma Hexagro nasce nel 2016, a riprova di come spesso le startup abbiano le antenne più lunghe degli altri e vedano prima cosa c’è dietro l’angolo…

Parte tutto da un progetto di laurea di uno dei fondatori, Felipe Hernandez, incentrato sull’agricoltura rigenerativa e sulle tecnologie agricole prive di pesticidi. Sin dall’inizio Hexagro ha uno scopo chiaro: garantire a chiunque, in qualsiasi parte del mondo l’accesso al cibo sano grazie alle tecnologie di agricoltura verticale. Per noi era importante considerare soluzioni adatte anche (e soprattutto) agli spazi urbani, perché abbiamo riscontrato che chi vive e lavora in città è spesso disconnesso dalla natura, con conseguenze negative sulla salute fisica e mentale. Sin dall’inizio abbiamo voluto offrire soluzioni per riportare la natura in spazi dimenticati, in una maniera che non fosse solo decorativa ma anche utile ed usufruibile, per garantire l’accesso al cibo sano anche in posti prima considerati non adatti, come ad esempio gli uffici.

ufficio scaled

Innovazione nella tradizione. Gli orti urbani sono da tempo radicati a Milano: c’era bisogno di una startup?

Gli orti urbani sono diffusi, ma non tutti hanno lo spazio per un appezzamento di terreno, il tempo di mantenerlo o le abilità per farlo. Chi vive in appartamento o non ha un giardino a disposizione spesso si ritrova solo con un piccolo balcone, dove creare un vero e proprio orto diventa difficile, anche se si hanno le capacità per farlo. Noi partiamo sempre dall’obiettivo di voler rendere il cibo sano accessibile a chiunque: per questo motivo abbiamo pensato ad una soluzione compatta, accessibile ed espressa, che può essere montata in poco spazio, non ha bisogno di ore di manutenzione, e risulta quindi accessibile a chiunque a prescindere dalle capacità di giardinaggio e dallo spazio a disposizione. E’ un modo per rendere più democratico l’urban farming, ed avvicinarlo a quante più persone possibili. Sta crescendo sempre di più la voglia di coltivare in città, che siano piante da orto o piante ornamentali, ma tanti credono di non avere abbastanza spazio, o semplicemente non sanno da dove cominciare. Con Poty, il nostro orto verticale compatto, vogliamo dare una possibilità a tutti di poter diventare Urban Farmer, non c’è un balcone troppo piccolo o un pollice troppo poco verde. Vorremmo, con le nostre tecnologie, rendere l’urban farming una pratica comune e creare una rete di Urban Farmers, in grado di comunicare ed interagire, per decentrare la produzione alimentare e renderla possibile in qualsiasi luogo.

poty balcone scaled

Di recente hanno parlato di voi anche Efa News e Yale Sustainability: state arrivando ovunque, eppure non mancano in Rete realtà e tutorial dedicati all’Urban Farming. Cosa vi distingue?

Le soluzioni per il do-it-yourself sono tante, ma spesso sono macchinose, costose, e presuppongono una buona conoscenza delle piante e delle skills da giardiniere per costruire e mantenere l’orto. Noi abbiamo pensato soprattutto a chi non ha lo spazio per un tradizionale orto orizzontale, o magari non pensa di avere il pollice verde, ma vorrebbe comunque coltivare qualcosa, senza dover prendere in affitto un pezzo di terra fuori città e doverlo coltivare pur non avendo la minima idea di dove iniziare. Poty, il nostro orto verticale, non è una soluzione DIY, ma un vero prodotto all-inclusive, chiavi in mano: è possibile iniziare a coltivare sin da subito, tutto quello che serve arriva nella scatola, e il suo assistente digitale alla coltivazione guida gli utenti passo per passo. L’esperienza digitale e interattiva di Poty lo rende adatto anche ai più inesperti, perchè verranno guidati in tutti gli step necessari per un raccolto di successo, e potranno sempre confrontarsi con il nostro agronomo in caso di dubbi o domande. Non è un tutorial, ma un percorso che segue l’utente e lo accompagna al raccolto finale, e per questo adatto anche a chi totalmente sprovvisto di pollice verde. In quest’ottica si inserisce anche il nostro servizio di fornitura di risorse, per dare all’utente tutto quello di cui ha bisogno per coltivare: dalle piante stagionali alle risorse extra, cerchiamo di fornire tutti gli strumenti di cui i nostri urban Farmer possano aver bisogno per avere veramente un buon raccolto.

servizio digitale poty scaled

Avete calcolato, in euro, anche il risparmio medio a metro quadrato di terrazzo? Sia per le tasche dell’utente che per l’ambiente?

Calcolare il ritorno economico non è sempre possibile quando si parla di sistemi di piccole dimensioni: è un calcolo più adatto a coltivazioni ad alto valore come ad esempio il mais, e poco si presta ad una piccola coltivazione di erbe aromatiche, frutti piccoli e qualche verdura. I prodotti che si possono coltivare con i nostri sistemi hanno una qualità comparabile ai costosi prodotti organici che si possono trovare al Mercato Della Terra o altri negozi di alimenti organici e biologico, grazie alle modalità di coltivazione che utilizzano zero pesticidi. Per quanto riguarda l’ambiente, abbiamo calcolato che i nostri sistemi, grazie ai metodi di irrigazione, risparmiano fino al 90% d’acqua. Poty utilizza la fertirrigazione, che, grazie al substrato organico di cocco, fornisce la quantità giusta di acqua alle piante e mantiene il giusto livello di idratazione e rappresenta un risparmio d’acqua del 60% rispetto alla coltivazione in terra. Il Living Farming Tree utilizza la tecnologia aeroponica: ciò significa che le radici delle piante sono sospese in aria, e ricevono acqua tramite nebulizzazione diretta sulle radici. Questo metodo garantisce l’assorbimento ottimale di acqua e nutrienti, e nemmeno una goccia viene sprecata.

radici

Potete fornirci qualche dato sul giro d’affari che movimentate e quante risorse occupate direttamente?

Siamo una giovane startup formata da un team di 5 persone, che presto si allargherà a 7. Il team è ristretto, ma abbiamo lavorato con grandi aziende per lo sviluppo di Proofs of Concepts e installazioni pilota del nostro Living Farming Tree, per validare e consolidare il prodotto, ed imparare dal mercato. Durante la prima ondata di Covid-19, abbiamo lavorato velocemente per sviluppare e lanciare Poty, e dal momento della sua entrata nel mercato a Luglio ad oggi, abbiamo consegnato più di 100 sistemi ai nostri clienti in tutta Europa, e ci aspettiamo di aumentare la nostra base di Urban Farmer in primavera, con il ritorno della bella stagione.

Può sembrare un ossimoro: si è aperto un nuovo “mercato”, dell’auto-sussistenza?

Il Covid e il periodo di lockdown hanno sicuramente risvegliato la coscienza alimentare di tante persone, facendo riscoprire anche la voglia di coltivare in casa, sia come metodo per avere alimenti freschi e controllati a disposizione, sia come strumento educativo per se stessi ed i figli. La domanda di alimenti freschi e prodotti localmente è aumentata, a dimostrazione di un rinnovato apprezzamento per i prodotti locali, biologici e controllati, e sempre di più la coscienza collettiva si sta muovendo verso scelte di consumo consapevoli e responsabili, ecologiche e sostenibili. Scegliere di coltivare frutta e verdura in casa, sul balcone o in giardino rientra in questo filone di consumo consapevole: l’auto-sussistenza, anche se minima o parziale, è un ottimo punto di partenza per un presente e un futuro più sostenibile, e diventerà sempre più presente nelle vite di tutti noi nel prossimo futuro. Bisogna anche considerare che la catena di produzione degli alimenti freschi è stata sottoposta ad un grande stress durante il lockdown, arrivando a collassare e a non riuscire a rifornire i supermercati. Per molto l’auto-produzione significa essere indipendenti dalle dinamiche della catena di produzione alimentare e dalle importazioni, e quindi più tutelati e sicuri in caso di overload e collasso.

poty fragola scaled

La prospettiva è di una lunga convivenza con questo e altri virus: avete in laboratorio qualche nuovo progetto da anticiparci?

Al momento stiamo lavorando per consolidare la community dei nostri Urban Farmer: vogliamo far avvicinare tutti i nostri Urban Farmer per condividere esperienze, consigli, conoscenze e, perché no, anche prodotti freschi autoprodotti. Creare una community e far avvicinare i nostri utenti è un passo importantissimo per farli realmente sentire parte di una vera rivoluzione e poter condividere con loro in nostro spirito e la nostra visione. Parallelamente stiamo portando avanti, grazie al team di Siembra Vertical che ci assiste dalla Colombia, dei progetti sociali per garantire ai piccoli agricoltori colombiani l’accesso ad avanzate tecnologie di agricoltura verticale. Rendere le nostre tecnologie disponibili a piccole comunità agricole in difficoltà rientra nella nostra visione ed obiettivo, ovvero consentire l’accesso a cibi sani a chiunque, in qualsiasi parte del mondo. Le vendite dei sistemi Poty in Europa ci aiutando a raccogliere fondi per donare sistemi di agricoltura verticale a piccoli agricoltori. Nel lungo termine, Hexagro mira a diventare un leader globale nel mondo dell’agricoltura urbana. Immaginiamo una rete decentralizzata in cui le persone possano coltivare il proprio cibo preferito o semplicemente accedere alle opzioni più salutari per loro stessi. Vogliamo portare la natura e il cibo in qualsiasi spazio, rendendo le nostre città più sostenibili e resilienti. Vogliamo consentire a chiunque, ovunque, di accedere a cibi sani.

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Scritto da Giuseppe Gaetano

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