Questa storia d’amore inizia da una passione radicata fin dalla nostra infanzia: io e Marco, come tanti fratelli, ci immedesimavamo sin da piccoli nelle gesta di Actarus, Hiroshi, Tetsuya e di chi già dal finire degli anni 70 animava quei mitici robot che in ogni episodio combattevano le forze del male. Col passare degli anni la nostra passione ci ha portati a “comandare” anche nella realtà una nostra piccola flotta di robot, impegnandoci con dedizione nella lotta ad un male dei nostri giorni.
Il team di Behaviour Labs
Nel 2012 creiamo Behaviour Labs: una startup innovativa con sede a Catania per “dare un’anima” a robot umanoidi; lo scopo è infatti che automi e uomini possano convivere armoniosamente nel nome dell’utilità reciproca tramite soluzioni di edutainment.
I nostri Laboratori, forti della ricerca e della sperimentazione sul campo, si stanno velocemente ritagliando una posizione sempre più importante nel mondo della cosiddetta “Health robotics” che oggi contribuisce a studiare disturbi come l’autismo.
Grazie alla partnership con il CNR di Messina e al supporto della Fondazione Siciliana per la Venture Philanthropy (#SVPF) che ne ha promosso l’operato sin dalla sua nascita, la nostra realtà – che studia per programmare i comportamenti dei robot – è sempre alla ricerca di soluzioni che possano integrare le scienze dure (logica, fisica e neuroscienze) e le scienze soft (linguistica, psicologia, filosofia ed antropologia).
L’attività è tutta incentrata sul rapporto uomo-macchina in cui il robot non viene visto come un’entità estranea, ma entra sempre più nella quotidianità di ognuno fino a poter essere considerato un supporto innovativo nel trattamento dell’autismo
Il Progetto TREAT (Therapeutic Robot in Experimental Autism Therapy) premiato anche da Working Capital nel 2013, nasce infatti con questa finalità: si tratta di un’iniziativa, per la realizzazione di una nuova terapia sperimentale per il trattamento dell’autismo.
Si basa sulla piattaforma roboMate e sulla programmazione di robot tramite alcuni software realizzati esclusivamente dal nostro team. Una realtà nata anche grazie al supporto del Centro Nazionale della Ricerca IFC che ha sede a Messina. L’equipe di ricerca si è subito resa conto di quanto i robot umanoidi possano essere utili nello studio di trattamenti che riguardano questo disturbo, pur non arrivando a curarlo. Così è iniziato un percorso di studio delle casistiche specifiche e di sviluppo di ulteriori “Behaviours” per social robot.
Oggi il nostro progetto, anche grazie al sostegno della #SVPF, ha destato l’interesse di prestigiose realtà tra cui l’Ordine Nazionale degli Ingegneri, Smau e TEDxTransMedia di Ginevra.
Chissà se in un futuro non troppo lontano non riusciranno a farci “lanciare i componenti” direttamente dal Vulcano come nei nostri più bei ricordi d’infanzia… per ora abbiamo messo la base proprio lì: alle falde dell’Etna!
DANIELE LOMBARDO *