Villa Bardini ospita “Novecento Sedotto”

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È in corso al museo Pietro Annigoni nello splendido contesto di Villa Bardini a Firenze, la mostra Novecento sedotto. Il fascino del Seicento tra le due guerre da Velázquez ad Annigoni. Da Primo Conti a Felice Carena, Baccio Maria Bacci, Achille Funi, Cipriano Efisio Oppo, Carlo Socrate, Armando Spadini, Giorgio De Chirico, Gregorio Sciltian, Antonio Bueno, Pietro Annigoni, Artemisia Gentileschi, Jusepe de Ribera e Diego Velázquez la mostra approfondisce i vari generi di pittura includendo il tema del sacro, la pittura di figura, la natura morta e il paesaggio.

Il percorso espositivo è suddiviso in maniera cronologica e tematica. In mostra 50 opere di artisti italiani e stranieri che sono stati “sedotti” dal fascino della pittura del Seicento. Si parte dalla ricostruzione del contesto degli anni Venti, periodo in cui iniziò ad emergere il ruolo trascinante della cultura fiorentina e in cui, nel 1922, venne allestita a Palazzo Pitti una grande mostra della pittura italiana del Seicento e del Settecento.

Fu un evento unico che riunì oltre mille opere e che, per la prima volta, presentò sotto un’altra luce molte opere seicentesche tra cui anche un Caravaggio allora dimenticato.

Due sale sono dedicate ai temi della natura morta e del paesaggio, soggetti tipici del ‘600, che sono stati poi ripresi negli anni ’20 con le opere di Annigoni e altri. Una sala è dedicata alle opere prodotte dalla metà degli anni ’30 all’inizio degli anni ’40 che dimostrano come ancora a quel tempo fosse utilizzato lo stile seicentesco, in particolar modo con ispirazioni al Caravaggio.

Fu dunque proprio Firenze, fin dagli inizi del secolo scorso, a restituire alla pittura del Seicento il riconoscimento che questa merita come “fondamento della modernità“, sostituendo così la precedente definizione di “secolo buio“.

Fu una scintilla di interesse e di passione che pervase molti artisti, critici e collezionisti del secolo scorso. Ora, la mostra in corso a Villa Bardini ci riporta proprio a quel clima suggerendo interessanti accostamenti tra antico e moderno in un dialogo inedito e suggestivo tra Seicento e Novecento. In mostra sono esposte anche opere inedite, tra cui le nature morte di Recco e Trombadori e opere sottoposte a importanti restauri come l’Aquiaiolo di Velázquez.

Il contesto in cui la mostra si svolge, fino al 1 maggio, è la splendida Villa Bardini, a Firenze. Situato in una deliziosa cornice dell’Oltrarno fiorentino, il museo costituisce il lascito testamentario dell’antiquario Stefano Bardini al Comune di Firenze. Bardini costruì il palazzo che ospita il museo nel 1880, da un complesso di edifici di varie epoche trasformati in un palazzo imponente dal gusto originale.

Forse non tutti sanno che Stefano Bardini fu, nel 1900, il più autorevole antiquario italiano e che fu proprio lui a contribuire a diffondere in tutto il mondo il mito del Rinascimento italiano. Fu molto più di un antiquario qualsiasi: creò dal niente uno straordinario commercio di opere d’arte che gli valse l’appellativo di “principe degli antiquari“.

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Scritto da luxu

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