Mark Zuckerberg ha perso 7 miliardi di dollari in seguito al “crollo” di WhatsApp, Facebook e Instagram che ha reso impossibile a migliaia di utenti di usufruire dei servizi offerti dalle tre piattaforme.
WhatsApp, Facebook e Instagram down: Mark Zuckerberg perde 7 miliardi di dollari
Nella giornata di lunedì 4 ottobre, migliaia e migliaia di utenti in tutto il mondo si sono dovuti scontrare con WhatsApp, Facebook e Instagram down. Una simile circostanza ha provocato il crollo delle azioni delle piattaforme informatiche e, di conseguenza, ha ridotto il valore della fortuna economica di Mark Zuckerberg, portandolo a dover cedere la propria posizione a Bill Gates nel Bloomberg Billionaires Index.
In poche ore, infatti, il patrimonio personale di Mark Zuckerberg è stato ridotto di quasi 7 miliardi di dollari per il “crollo” internazionale di Facebook, Instagram e WhatsApp.
Le azioni del “gigante” dei social media hanno subito una perdita di circa il 5%, che si è aggiunto al calo del 15% registrato a partire da metà settembre.
Come già accennato, secondo il Bloomberg Billionaires Index, l’evento è costato a Zuckerberg la quinta posizione tra i miliardari. Il fondatore di Facebook, quindi, al momento si trova al sesto posto, dietro Bill Gates, con un patrimonio di 120,9 miliardi di dollari.
Wall Street Journal, la denuncia dell’ex dipendente Frances Haugen
Il 13 settembre, il Wall Street Journal ha pubblicato una serie di storie in cui ha rivelato che Facebook era consapevole dei problemi che i suoi prodotti stavano causando ai suoi utenti. Il quotidiano ha sottolineato, ad esempio, i danni provocati da Instagram alla salute mentale degli adolescenti oppure la disinformazione che circolava sul social su argomenti come il COVID-19 o le rivolte che si sono verificate presso il Campidoglio degli Stati Uniti all’inizio del 2021.
In un’intervista al programma televisivo “60 Minutes”, un’ex dipendente di Facebook che ha fatto recapitare la documentazione alla stampa americana, Frances Haugen, ha spiegato che, durante il suo periodo in azienda, era “allarmata” dalle decisioni che venivano prese. La donna ha anche sottolineato che “i profitti dell’azienda venivano messi davanti alla sicurezza pubblica mentre la vita delle persone veniva messa a rischio”.
Nell’intervista a “60 Minutes”, Frances Haugen ha spiegato di aver lasciato Facebook all’inizio di quest’anno. Prima di andarsene, ha copiato una serie di promemoria e documenti interni, scegliendo poi di condividere migliaia di pagine di quei documenti con il Wall Street Journal. Il quotidiano, poi, ha pubblicato il materiale ricevuto dall’ex dipendente di Zuckerberg.
I documenti, ora comunemente noti come “Facebook Files”, hanno contribuito alla diffusione di svariate informazioni. Ad esempio, è stato mostrato che la società non ha applicato le stesse politiche di moderazione ai VIP o alle celebrità.
Uno dei report del The Wall Street Journal, ancora, ha dimostrato che l’algoritmo di Facebook favoriva i post che provocavano divisione e rabbia tra gli utenti. Quando i dipendenti se ne sono accorti e hanno cercato di risolvere il problema, si sono dovuti scontrare con la riluttanza di Mark Zuckerberg, che temeva che il livello di interazione sul social network sarebbe diminuito correggendo l’errore.