A Londra riscuote un grande successo la rete dei ristoratori ambulanti di qualità (meglio conosciuta con l’acronimo di eat st.), con gli ottimi hamburger di Yianni Papoutsis, le ricette legate all’autentica tradizione indiana di Gujarati Rasoi, la paella fresca di Jamon Jamon, fino agli spezzatini di Souper Stew. La west coast d’oltreoceano ricalca l’onda, seguace dell’antica pratica di vendere cibo negli spazi pubblici all’aperto e la voglia, tutta nuova di proporre una ristorazione “on the road” con un notevole valore aggiunto.
Un fenomeno che, all’indomani della conferenza dedicata allo Street Food, tenuta a San Francisco, è letteralmente esploso a Los Angeles, con 75mila utenti che seguono su Twitter gli spostamenti dei furgoni Kogi BBQ, ristorante mobile coreano-messicano, che dispensa tacos di lusso, semplici panini dei lavoratori messicani, rivisitati dallo chef Roy Choi, tra i migliori del 2010, secondo la rivista Food & Wine, giusto per citare un esempio tra i più clamorosi.
Tra i fautori più accreditati di questa moda più che estemporanea, c’è Susan Feniger, comproprietaria (con Sue Milliken), della catena di ristoranti messicani, Border Grill, presente con due locali a Santa Monica e a Las Vegas, con il chiosco di tacos a Los Angeles e le ricette simbolo della cucina latino americana: tamales, snack in farina di mais, farciti in infinite varianti, quesadillas e cheviche, piatto d’origine peruviana a base di pesce marinato con limone, aromatizzato al peperoncino.
L’idea di aprire un nuovo ristorante le è stato suggerito anche da una sorta d’esplorazione personale sui “sapori globali”, durata circa trent’anni, esperienza confluita tra i fornelli di “Street” al 742 di Highland Avenue, a Los Angeles, dove mangiando si ha l’impressione di viaggiare attraverso i cinque continenti del gusto.
Attività serissima, quella della Feniger, chef laureata e formatasi al Culinary Institute of America, che si affermata (senza sgomitare), in un mondo prevalentemente maschile, lavorando a Parigi e al famoso Le Perroquet di Chicago, dove tra l’altro, ha incontrato la sua attuale socia, Sue Milliken.
Attiva sui grandi media come corrispondente autorevole per il LA Times, il Gourmet and Angeleno, conduttrice del programma televisivo “Chef vs City” per Food Network, proprietaria di molti ristoranti, Susan Feniger è una donna ironica e impegnata anche sul fronte sociale, capace di “cambiare il paesaggio culinario di Los Angeles”, grazie alle sue eclettiche performance dove reinterpreta la cucina tailandese, indiana, messicana, francese e italiana in un vero melting pot di sapori e piatti diversi, esaltando l’autentico genius loci californiano.
Nel recensire “Street“, la sua ultima “creazione”, Irene Verbila, food critic del LA Times, ha comparato la degustazione di questi cibi a un viaggio “on the wild side”, come dire a qualcosa d’estremamente nuovo e primitivo per i sensi e il gusto, un concentrato di culture intorno al mondo, da Mosca a Mumbai, da Buenos Aires a Siviglia, piatti elaborati o “di strada”, uniti da un unico stile e passione.