Il cambiamento di Twitter in X
Nel 2023, il social network noto come Twitter ha subito un radicale cambiamento, trasformandosi in X. Questo rebranding, tuttavia, rappresenta solo la punta dell’iceberg di una crisi più profonda. La piattaforma, un tempo considerata il punto di riferimento per le notizie in tempo reale, è ora percepita come un terreno fertile per la disinformazione e le teorie del complotto. Sotto la guida di Elon Musk, X ha visto un aumento della propaganda politica e una diminuzione della qualità dei contenuti, portando a un significativo calo degli utenti e a una crisi economica per la piattaforma.
Le conseguenze economiche e sociali
Le statistiche parlano chiaro: negli Stati Uniti, X ha perso il 20% degli utenti in un anno, mentre nel Regno Unito e nell’Unione Europea i cali sono rispettivamente del 33% e del 15%.
Questo declino ha avuto ripercussioni dirette sugli investimenti pubblicitari, che si sono dimezzati da quando Musk ha acquisito la piattaforma. La valutazione di X è crollata da 44 miliardi a soli 9,4 miliardi, evidenziando una crisi di fiducia tra gli inserzionisti e gli utenti. La gestione della moderazione dei contenuti è stata compromessa, con un personale ridotto e una crescente tolleranza verso la disinformazione.
Le reazioni dell’Unione europea
In risposta a questa situazione, l’Unione europea ha iniziato a prendere misure più severe nei confronti di X. Il Digital Services Act impone alle piattaforme di rimuovere contenuti violenti e illegali, con sanzioni che possono arrivare fino al 6% del fatturato annuo. Con X che conta ancora milioni di utenti in Europa, la pressione per rispettare queste normative è aumentata.
I leader europei hanno espresso preoccupazione per la responsabilità morale di Musk nel gestire la piattaforma, sottolineando che se non agirà, potrebbero essere imposte sanzioni severe o addirittura un divieto totale di operare nell’Unione.
La campagna per il bando di X
Nel contesto di queste tensioni, è emersa una campagna chiamata “Ban X in EU”, lanciata dall’attivista Paolo Cirio. Questa iniziativa mira a raccogliere firme per chiedere il divieto definitivo di X in Europa, citando la crescente disinformazione e l’incitamento all’odio come motivi principali. La campagna ha già attirato l’attenzione di diverse organizzazioni per i diritti digitali, evidenziando un crescente malcontento verso la gestione di Musk e il suo impatto sulla società. La questione di X non è solo una questione di libertà di espressione, ma anche di protezione dei valori democratici e della verità.