Zappos, il CEO si dimette un anno dopo la morte di Tony Hsieh

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Il CEO di Zappos Kedar Deshpande ha deciso di rassegnare le dimissioni, appena un anno dopo la morte del leader della società Tony Hsieh.

Zappos, il CEO si dimette un anno dopo la morte di Tony Hsieh

Kedar Deshpande non sarà più l’amministratore delegato del rivenditore di scarpe online Zappos: la decisione è stata annunciata a poco più di un anno dalla sua nomina, avvenuta dopo la morte di Tony Hsieh, il leader della società deceduto nel 2020. A questo proposito, nella serata di martedì 30 novembre, una e-mail a livello aziendale è stata inviata da Deshpande per annunciare le sue dimissioni, secondo tre fonti differenti interne all’azienda.

Una fonte, infatti, ha detto che il vicepresidente della finanza della società, Scott Schaefer, assumerà il ruolo di CEO ad interim.

Deshpande, in precedenza chief operating officer di Zappos, ha assunto il ruolo di CEO nell’agosto 2020, poco dopo che la società ha bruscamente annunciato il ritiro di Hsieh dopo 21 anni trascorsi al timone della società. Tre mesi dopo l’addio a Zappos, Tony Hsieh, 46 anni, è morto dopo essere rimasto coinvolto in un incendio divampato all’interno di una casa situata a New London, Connecticut.

La nomina a CEO di Kedar Deshpande e la morte di Tony Hsieh

Nato in India, Kedar Deshpande si era trasferito negli Stati Uniti per frequentare l’Università del Nevada, Reno, dove ha conseguito una laurea in ingegneria informatica. È entrato in Zappos nel 2011 dopo aver lavorato alla PepsiCo e alla General Electric in vari ruoli di gestione dei prodotti e di ingegneria.

Dopo quasi un decennio in Zappos, è stato considerato come uno dei migliori vice di Hsieh, e ha supervisionato l’apertura di un ufficio aziendale a Los Angeles.

Il nuovo CEO ha affrontato un’enorme sfida per riempire il vuoto lasciato dal suo predecessore. Dopo la morte improvvisa di Hsieh nel novembre 2020, i leader aziendali e gli amici hanno reso omaggio alla famosa icona aziendale. Al di fuori di Zappos, Tony Hsieh era conosciuto come un amante del rischio e un visionario. Un imprenditore di successo che ha guadagnato milioni dopo aver venduto Zappos ad Amazon nel 2010 per 1,2 miliardi di dollari e che poi ha speso 350 milioni di dollari per investire e trasformare lo squallido centro di Las Vegas in un’utopia culturale.

Zappo e il cambio di leadership

Tony Hsieh ha scritto un libro d’affari autobiografico intitolato Delivering Happiness: A Path to Profits, Passion and Purpose, che spiegava la sua filosofia. Per Hsieh, concentrandosi sulla felicità degli altri, in particolare dei dipendenti, si poteva raggiungere anche la propria felicità.

Negli ultimi anni della sua vita, tuttavia, Tony Hsieh ha lottato con l’abuso di sostanze e problemi di salute mentale, che lo portarono a trascorre del tempo in una clinica di riabilitazione.

Mentre i dirigenti di Zappos e Amazon erano sempre più allarmati dal suo comportamento, il futuro della leadership di Hsieh era in dubbio.

In un’intervista rilasciata a marzo al New York Times, Kedar Deshpande ha raccontato una conversazione franca con Hsieh a metà del 2020 sul piano di pensionamento del suo predecessore. “Gli ho chiesto: ‘Ehi, Tony, sei sicuro? E lui ha detto, ‘Sì, voglio andare in pensione’: così si è conclusa la conversazione”, ha raccontato Deshpande.

L’addio di Deshpande alla società

Kedar Deshpande è stato nominato dal consiglio di amministrazione di Zappos, composto da dipendenti Zappos e Amazon, nell’agosto 2020.

All’inizio del suo mandato, in molti si sono interrogati sulla capacità di Deshpande di sostituire Hsieh, un CEO la cui personalità era il volto e l’essenza della cultura dell’azienda. A questo proposito, Deshpande aveva sottolineato al Timesche Zappos non dipendeva dall’immagine di Hsieh, asserendo: “La cultura non è solo una persona o due persone”

Ma ora che sta lasciando la società e che le intenzioni di Amazon per il futuro di Zappos sono sconosciute, sembra che l’affermazione di Deshpande debba ancora essere dimostrata per l’azienda costruita da Hsieh.

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Scritto da Ilaria Minucci

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