Zika virus, la fisica nucleare contro l’incubo delle Olimpiadi

scienze

Mancano pochi giorni all’apertura delle XXXI Olimpiadi di Rio de Janeiro e le preoccupazioni legate al virus zika continuano ad occupare le cronache e a preoccupare addetti ai lavori, atleti ed opinione pubblica. Per far fronte a questa emergenza sanitaria ci sono anche due mezzi che forse non ci si aspetterebbe: smartphone e fisica nucleare.

Zika

Il virus zika è apparso in Brasile tra il 2013 e il 2014 e si è propagato poi in molti Paesi dell’America Latina. Esso è fonte di gravi preoccupazioni per la salute perché si ritiene che ci sia un aumento dei casi di microcefalia, una malformazione del cranio, nei bimbi nati da donne contagiate. Comprensibile quindi il timore legato ad un evento globale come le Olimpiadi, che si pensa porterà in Brasile circa 500.000 visitatori da tutto il mondo.

Sono proprio gli utenti di smartphone i protagonisti di un monitoraggio ad ampio spettro che può fornire preziose informazioni sulla diffusione del virus

I circa 60 milioni di utenti brasiliani di smartphone e quanti verranno appositamente per assistere alla gare possono però diventare preziosi alleati nella battaglia contro zika grazie a un grande progetto di tecnologia crowdsourcing lanciato in questi giorni dal Ministero della Salute del Brasile in collaborazione con l’organizzazione non-governativa americana “Skoll global threats fund”. Si tratta di una app per smartphone, tablet e computer che in portoghese si chiama “Guardiões da Saúde” – “Guardiani della salute” in italiano. Nome decisamente evocativo ed appropriato, dato che sono proprio gli utenti di smartphone i protagonisti di un monitoraggio ad ampio spettro che può fornire preziose informazioni sulla diffusione del virus.

I DATI DI ZIKA AL SERVER

Una volta scaricata l’app, ci si registra fornendo – in maniera anonima – alcune semplici informazioni personali come età, sesso, paese d’origine. A questo punto ciascuno può partecipare al programma di monitoraggio: nella home page dell’app si trovano due pulsanti, corrispondenti al proprio stato di salute. Se ci si sente bene si preme il giallo, se invece si accusa qualche nuova magagna che non si aveva nei giorni precedenti, si preme il pulsante rosso. L’app ci proporrà allora un menù da cui scegliere i sintomi che accusiamo: mal di testa, febbre, diarrea, vomito, etc… e nel quale segnalare anche se siamo entrati in contatto recentemente con qualcuno con gli stessi sintomi. L’app trasmetterà poi tutti i dati al server centrale.

Naturalmente è fondamentale aver attivato sul proprio dispositivo il sistema di geolocalizzazione, in modo che i dati trasmessi portino con sé anche l’informazione sul luogo da cui provengono. Grazie a questi dati le autorità sanitarie brasiliane contano di poter monitorare in tempo reale concentrazioni inusuali di sintomi che potrebbero essere dovuti al contagio da zika e identificare quindi potenziali focolai di epidemia, agendo poi di conseguenza per debellarli. L’app fornisce anche all’utente geolocalizzato informazioni di vario genere, tra le quali i centri medici e i servizi d’emergenza nelle vicinanze, notizie aggiornate sulla diffusione di zika, numeri utili e consigli vari, oltre alle mappe che riportano la distribuzione dei pulsanti “gialli” e “rossi” riportati dagli altri utenti. Questo progetto di sorveglianza sanitaria si base su un’esperienza simile fatta durante i Mondiali di calcio del 2014 (“Saúde na Copa”) che pare abbia dato risultati promettenti. Fondamentale per il successo sarà la partecipazione molto ampia di utenti, ma è comunque interessante notare come una tecnologia ampiamente diffusa come quella degli smartphone possa essere sfruttata per monitorare la salute pubblica. Ovviamente i gestori dell’app raccomandano di andare subito da un medico se si ha qualche dubbio sulla propria salute!

LA CARTA NUCLEARE

Certamente meno nota al grande pubblico dei telefonini è la fisica nucleare, ma anch’essa è un prezioso alleato contro la temibile zanzara. Da qualche mese infatti l’Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica delle Nazioni Unite – la Iaea – ha lanciato un’intensa campagna per la diffusione della tecnica dell’insetto sterile – detta Sit – nelle zone dell’America latina a rischio zika. La Sit è una tecnica per il controllo delle nascite degli insetti che prevede la sterilizzazione – tramite esposizione a radiazioni ionizzanti in particolari laboratori detti “bio-factories”– di grandi popolazioni di esemplari maschi di zanzara allevati in cattività.

La tecnica è studiata da una cinquantina d’anni e ha il grande vantaggio di sostituirsi ai pesticidi

Una volta sterilizzati, questi esemplari vengono rilasciati nell’ambiente e competono con gli altri maschi presenti in natura per l’accoppiamento con le femmine. Le femmine che si accoppiano con esemplari sterili non generano naturalmente nuove generazioni di zanzare. Se il numero di maschi sterili è di gran lunga superiore a quello dei maschi fertili la popolazione di zanzare decresce fino, nei casi migliori, a scomparire. La tecnica è studiata da una cinquantina d’anni e ha il grande vantaggio di sostituirsi ai pesticidi. Essa non prevede il rilascio di insetti modificati tramite ingegneria genetica, dato che la sterilizzazione si ottiene grazie all’azione sull’apparato riproduttivo di normali esemplari in un ambiente estremamente controllato, ed è stata applicata con successo in vari casi nel mondo, ad esempio in Africa nella lotta contro la mosca tse tse – che provoca malattie gravi nell’uomo e negli animali – e in vari luoghi per l’eradicazione della Ceratitis Capitata, meglio nota come mosca della frutta che è responsabile della distruzione di interi raccolti. È notizia di questi giorni che i ricercatori della Iaea hanno sviluppato nuovi metodi di fotografia all’infrarosso per identificare con maggior precisione e il prima possibile i maschi nelle popolazioni di pupe di insetti allevati e rendere quindi la tecnica di sterilizzazione ancora più efficace. Nella lotta alla zika la Iaea offre supporto per la formazione di personale locale e ha portato in Brasile strumenti per l’irradiazione degli insetti.

La corsa di Filippide da Maratona ad Atene per annunciare la vittoria sui Persiani – che avrebbe dato origine alla gara principe dei Giochi Olimpici – avveniva solo pochi anni prima della nascita del filosofo greco Democrito, padre con Leucippo della prima teoria atomistica. 2500 anni dopo, le strade delle Olimpiadi e dell’atomo si incrociano ancora.

PIERO MARTIN

Originariamente pubblicato su chefuturo.it

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