Nel panorama economico italiano, un vento di innovazione sta soffiando forte, portando con sé un’esplosione di nuove realtà imprenditoriali pronte a sfidare le convenzioni e a tracciare nuovi percorsi di crescita. Le startup, con il loro spirito audace e la loro creatività senza confini, stanno emergendo come pilastri del rinnovamento economico del Paese. Secondo la “Relazione annuale al Parlamento sullo stato di attuazione e l’impatto di policy a sostegno di startup e pmi innovative” del 2022 elaborata dal Mimit (Ministero delle imprese e del made in Italy), a fine 2021 le startup innovative erano 11.938, in aumento del 17,4% rispetto all’anno precedente. Il loro tasso di crescita (Cagr) fra il 2020 e il 2022 è stato del 28,8%.
Nel 2023 l’ecosistema italiano dell’innovazione ha continuato ad essere vivace, ma sono diminuiti gli investimenti rispetto all’anno prima: il volume complessivo dei round ammonta a 1.140.450.846, ossia il 51% in meno rispetto ai dodici mesi precedenti. Frenano anche i deal: 166 con una riduzione del 17,8%. Mentre sono 62 i milioni raccolti con lo strumento dell’equity crowdfunding in 141 operazioni (Osservatorio Crowdinvesting, novembre 2023).
L’Italia, se confrontata con altri contesti europei, può essere considerata ancora in una fase embrionale di sviluppo nel campo dell’innovazione imprenditoriale. Tuttavia, negli ultimi anni, un ventaglio di opportunità si è aperto per le giovani realtà imprenditoriali, grazie anche al supporto di enti come Invitalia. Dal punto di vista legislativo, il Belpaese sta facendo progressi significativi, sebbene sia ancora in ritardo rispetto ad altri paesi europei, come la Francia, che si è affermata come un mercato leader nell’innovazione.
In questo scenario, società di consulenza come RSM, Società di revisione e organizzazione contabile Spa, diventano interlocutori strategici per le startup determinate a crescere attraverso il supporto di strumenti agevolativi come Smart&Start di Invitalia. Parlano i numeri: il tasso di successo della relazione domande presentate/domande finanziate è pari al 95%, rispetto al 30% che l’ente gestore dichiara come % di finanziabilità dei progetti presentati a valere sull’esercizio 2022, con un taglio medio di finanziamento pari a 400 mila euro a startup. Complessivamente, dall’avvio della misura, le startup supportate da RSM hanno ottenuto oltre 4 milioni di euro .
“Cambia l’approccio delle startup stesse all’innovazione – spiega Simone De Filippi, partner di RSM -. Se un tempo avviare una startup era considerato un’avventura rischiosa, oggi è vista come un’opportunità imprenditoriale concreta, caratterizzata da una rigorosa validazione delle idee e dei prodotti prima del lancio sul mercato.
Grazie alla sua esperienza e competenza, RSM seleziona attentamente i progetti da accompagnare, garantendo una guida mirata e personalizzata per ciascuna realtà imprenditoriale”. Il supporto, che segue l’attenta fase di selezione, accompagna le imprese in ogni fase: dalla fase iniziale di valutazione fino alla rendicontazione finale, assicurando il massimo successo per le startup supportate.
RSM è un attore riconosciuto anche all’interno di Innovup, principale associazione di settore, e più in generale nel mercato dell’innovazione quale soggetto che accompagna la startup dal momento della costituzione fino al supporto agli strumenti finanziari, essi siano ordinari e di finanza agevolata. “Entriamo in contatto con le startup prevalentemente tramite il passaparola – commenta De Filippi -, si basa sulla qualità del nostro lavoro e molto fa anche il brand, che ci aiuta ad avvicinarci a realtà più mature. Il nostro tratto distintivo è la selezione scrupolosa dei progetti. È uno dei motivi principali per cui abbiamo un track record molto importante, favoriamo un ingresso di qualità. Inoltre, proponiamo il giusto percorso di crescita alla singola startup: Smart & Start, crowdfunding, operazioni di M&A”.
Le tecnologie protette da brevetto, in settori come l’aeronautica, la medicina e l’alimentare, emergono come le direzioni più promettenti per le startup italiane, secondo l’osservatorio privilegiato di RSM. “L’interesse delle grandi corporate per l’open innovation apre nuove possibilità di collaborazione e crescita per le giovani realtà imprenditoriali, – continua De Filippi. – Le grandi corporate nazionali e internazionali si mostrano sempre più interessate all’acquisizione diretta di tecnologie innovative, offrendo nuove opportunità di finanziamento e crescita per le startup italiane. La tendenza alla quotazione delle startup continuerà ad aumentare ma, credo che nel prossimo medio periodo la principale tendenza sarà quella legata all’open innovation: acquisizione di tecnologia da parte delle corporate che possono investire in R&D, quindi in ricerca e sviluppo, acquistando tecnologia già validata dal mercato”.